di Stefano Vinti // associazione culturale Umbrialeft

Riesplode con virulenza la questione salariale. Dai dati forniti da Eurostat si evince che in Italia si sono persi, dal PIL complessivo, nell’anno 2029 ben 39,2 miliardi di euro di salari e stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti, con un calo del 7,47% sull’anno 2019.

Nello stesso periodo i salari in Francia hanno perso sul PIL il 3,42% e in Germania lo 0,87%. Mentre nella Unione europea a 27 la media è di un calo del 1,92%.

Quindi, un pessimo risultato per i salari dei lavoratori in Italia.

Inoltre, sempre secondo i dati Eurostat, sul PIL pro capite dei paesi dell’unione Europea nel 2020, i consumi individuali effettivi degli italiani sono crollati sotto la media europea. Nell’anno della pandemia, gli italiani hanno avuto un consumo individuale pari al 98,7%, in calo rispetto al 102,1% del 2019. Rispetto al 2019, dunque si sono persi oltre 1700 euro a fronte dei 1000 di media persi dagli altri paesi della Ue.

La crisi della domanda di beni e consumi non potrà che avere delle pessime conseguenze sulla produzione e quindi sui livelli occupazionali, già falcidiati di 950 mila unità.

Se consideriamo che i salari delle lavoratrici e dei lavoratori umbri sono inferiori del 10% rispetto a quelli dei lavoratori del Nord e del 7% rispetto alla media nazionale, la situazione non la possiamo che considerare molto preoccupante per tutti i lavoratori dipendenti.

Dunque, oggi più che mai si pone all’ordine del giorno la costituzione di un nuovo soggetto politico delle lavoratrici e dei lavoratori, in grado di rappresentare gli interessi materiali di tutti i soggetti sociali vittime delle dinamiche perverse del mercato, della guerra tra i poveri, del neoliberismo.

Serve un soggetto politico dell’alternativa di società, fondato sulla pratica del conflitto sociale, sul mutualismo, sulle politiche per l’uguaglianza e la solidarietà di genere e i diritti dell’ambiente, un soggetto politico di sinistra che assuma la questione sociale come la questione delle questioni.

Un nuovo soggetto politico della sinistra non può che nascere da un serio percorso costituente che parta dal ‘basso’.

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