di Armando Allegretti

 

PERUGIA - Il 6 marzo 2013 in tutta Europa si celebra la prima Giornata europea dei Giusti, istituita dal Parlamento di Bruxelles su proposta di Gariwo, la foresta dei Giusti. Un commento sulla giornata, su cosa rappresenta e su un momento fondamentale per l’Europa che non può passare inosservato, è stato fatto ad Umbrialeft da Letizia Cerqueglini, Presidente dell’Associazione Italia Israele Perugia.

“Il Talmud dice: Chi salva una vita salva il mondo intero. "Forse un solo Giusto non salva da solo il mondo intero. Ma difende l'umanità. E la speranza". È questo l’incipit di Letizia Cerqueglini

“E' grande la soddisfazione – continua -  per il risultato ottenuto in molti anni di impegno costante da Gabriele Nissim e dal suo progetto internazionale La foresta dei Giusti: il 6 marzo è diventato ufficialmente il Giorno Europeo dei Giusti con la Dichiarazione del Parlamento di Strasburgo del 10 maggio scorso”.

 

Ma cosa rappresenta il 6 marzo?
“Con esso si celebra il valore dell'individuo e della responsabilità personale che l'Unione Europea dovrebbe mettere a fondamento del proprio sistema di valori condivisi. Elaborato dal tribunale di Yad Vashem di Gerusalemme per ricordare i non ebrei che hanno rischiato la propria vita per salvare ebrei perseguitati, il concetto di Giusto esce dai limiti cronologici della Shoah e diventa paradigma positivo di memoria di tutti i genocidi, interpretando nel modo più profondo il monito di Primo Levi per una memoria condivisa da tutti e a difesa di ogni uomo”.

 

Come risponde Perugia a questo momento di grande umanità e ricordo?
“Proseguendo l'impegno portato avanti con le istituzioni e il mondo della scuola per il Giorno della Memoria, in cui ha invitato a Perugia e ad Assisi Gabriele Nissim, l'Associazione Italia Israele di Perugia inaugura le celebrazioni di questa prima edizione della Giornata dei Giusti, con il Patrocinio del Comune di Perugia, il 13 marzo alle ore 17.30, presso la Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori con l'evento: I GIORNI DEI GIUSTI, in cui Gianfranco Cialini, Gustavo Reichenbach, Mario Rende e ed io racconteremo alcune storie di Giusti legati a diverse città dell'Umbria e non solo, proponendo all'attenzione materiale documentario inedito e di recente ritrovamento. Sarà proiettato il video-testimonianza del regista Giacomo Del Buono: L' Isola dei Giusti dedicato alla storia dei pescatori del Trasimeno che portarono in salvo ebrei al passaggio del fronte tedesco e di Don Ottavio Posta che ne coordinò l'azione”.

Un unico filo conduttore tra passato, presente e futuro…
“In ebraico, in arabo e in molte lingue semitiche futuro e passato sono due concetti molto vicini - spiega ancora Letizia Cerqueglini, che di professione è mediorientalista e filologa - , forse è questo il dato culturale che ha spinto gli ebrei a portare il fardello della Memoria di quanto era loro accaduto, a costo di aprire continuamente e far sanguinare i lembi di una ferita. "Avanti" significa "prima", ma significa anche "di fronte". Il passato sta davanti, di fronte, e il futuro è ciò che si riceve. Per questo mi piace pensare che nel cerchio della vita esista una memoria del futuro. E se c'è, è sicuramente quella del bene. I ragazzi, i giovani oggi vivono in un mondo spesso surreale, in cui sono vittime dell'effimero e in cui è molto facile essere ingannati, perché non si tiene memoria dei gesti e delle parole. Ma andando nelle scuole vedo invece il loro desiderio di giustizia e l'appello della loro intelligenza, troppo spesso insultata”.

Da dove nasce il nome dell’Evento previsto a Perugia il 13 marzo?
“Ho voluto intitolare l'evento "I Giorni dei Giusti" perché c'è un passo della Bibbia in cui si dice: "Dio ha a cuore i giorni dei giusti". Il riconoscimento di questo giorno è un grande passo avanti nella civiltà: si prende dalla tradizione ebraica un concetto (succede spesso, mi pare...) e lo si estende a tutto il mondo, a tutti coloro che operano per la difesa della dignità umana. Non parliamo di bene o di male in senso assoluto: i Giusti non sono santi, sono persone comuni che però fanno scelte proprie e in questo pensare con la propria testa, oltre le logiche dell'arricchimento personale, della tirannide e della paura, scandalizzano le convenzioni e così salvano l'umanità. Dobbiamo parlarne ai ragazzi: la giustizia deve diventare una moda. Queste parole le dedico all'amico Gabriele Nissim, un guerriero giusto”.

 

 

Condividi