di Roberto Musacchio.

La siderurgia italiana che era piccola cosa all'inizio del '900 crebbe enormemente grazie all'intervento pubblico dell'Iri. Divenne la seconda in Europa e, nonostante tutto, lo è ancora. Dietro la Germania e davanti a Francia e Inghilterra. Con circa 40 miliardi di fatturato e oltre 25 milioni di tonnellate prodotte.
La siderurgia è una produzione antica che serve a produzioni moderne.
Difficile pensare che l'Europa possa rinunciarci in toto.
Funziona meglio a sistema e cioè con sinergie tecniche.
Negli anni '80 doveva essere radicalmente riconvertita soprattutto in termini ambientali. Lo avrebbe dovuto fare il pubblico che l'aveva resa grande. Invece dall'89 al '95 fu privatizzata. E spezzettata. Da allora ci sono stati grandi profitti e grandissimi problemi ambientali e sociali.
La privatizzazione fa parte delle scelte di cui Prodi ha detto che sono state comandate. Ma questa comincia prima della UE.

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