di Stefano Vinti // associazione culturale Umbrialeft

È in libreria 'Neoliberismo' un agile libro di Giulio Moini, recensito recentemente da il manifesto.
Moini individua in quattro tappe il successo politico del neoliberismo: la dittatura di Pinochet, i governi di Thacher e Reagan, il New Labour.
Il baricentro del neoliberismo, basato sulla contrapposizione radicale al keynesismo e all'intervento diretto dello Stato in tutti i settori, e del progetto della globalizzazione innervata dalla finanziarizzazione, è il mondo anglosassone.
Il liberismo mette al centro il mercato e l'individuo, e non è riducibile ad una unica formula o pratica politica dello Stato.
Il neoliberismo è una teoria della conoscenza e dell'ordine sociale, e la sua cifra è il libero mercato svincolato da ogni limitazione etico-politica.
Il neoliberismo è una complessa categoria interpretativa per cogliere e ricostruire i nodi tra economia, politica e società.
Tuttavia, nella sua declinazione politica, quella di destra conservatrice parzialmente differenziata da quella 'riformista' della 'terza via', è la riaffermazione dei valori profondamente conservatori, tutti incentrati su una restaurazione del principio di autorità.
Il neoliberismo ha bisogno del culto del profitto come dell'autorità e dell'autoritarismo per affermarsi e legittimarsi.
Secondo Moini, il populismo e il sovranismo non sono pratiche e teorie alternative al neoliberismo o contro le ingiustizie prodotte dalla globalizzazione ma loro evoluzioni, radicalizzazioni funzionali a superare la crisi scoppiata nel 2007-08.
Sul terreno di questa contraddizione fondamentale: libertà individuale e sua riduzione a pura condizione di mercato, che è possibile riannodare i fili della lotta per la trasformazione della società in senso egualitario, democratico, progressista e socialista.
Dunque, prendendo spunto, anche, dal libro di Giulio Moini, ritorna di attualità la necessità di una lotta efficace al mondo della diseguaglianze e delle regressioni sociali e culturali che ci impone il neoliberismo.
Quindi, è urgente ingaggiare una lotta, sul piano teorico e politico, contro il neoliberismo con un nuovo strumento, adeguato e moderno, cioè un nuovo soggetto politico della sinistra del XXI secolo.
 

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