Ecco cosa vuol dire guadagnare l'idea che c'è ben altro in gioco che la compatibilità di mercato,che pure è l'ossessione,con il debito, di ogni governo. Anzi si può dire che il mercato costituisca un poderoso velo di ignoranza al riparo dal quale c'è un sistema economico sociale che cambia continuamente sotto la spinta di un'accumulazione capitalista le cui leve strutturali, finanziarie e tecnico-scientifiche, si impastano con quelle culturali della formazione del senso comune, configurando un eterno tempo presente nel quale diventa reale e possibile solo ciò che accade.E' il passo doppio del nuovo capitalismo.La fantasmagoria che esso alimenta accompagna reali cambiamenti nella vita delle persone, nel lavoro (soprattutto nel lavoro), nei rapporti tra le persone, nella società, tra gli Stati e, al loro interno,fino alla consumazione in essi della democrazia e della partecipazione popolare;ma tutto ciò ruota attorno a un nocciolo duro che il capitalismo finanziario vuole preservare e, fino ad ora mantenere, quale condizione della sua esistenza e del suo sviluppo.
Questo nocciolo duro è proprio il rapporto tra capitale e lavoro, nel quale è avvenuta la grande controriforma che sta alla base dell'avvento di questo stesso capitalismo.Si può ben vedere ora come la discussione sulla presenza dell'accumulazione primitiva in un capitalismo che fa dell'innovazione la sua religione non sia affatto accademica.Spoliazione e sfruttamento sono i dati della tenaglia che si stringono sul lavoro e che anche perciò chiedono prassi e ricerche per sapere praticare una nuova frontiera del conflitto di classe, una nuova linea di connessione tra diversi soggetti,diversamente coinvolti nel sistema oppressivo e alienante.Senza questa emersione della forza dell'antagonismo il passo doppio del capitale proseguirà il suo cammino,unificando il mercato del mondo, liberalizzando e desoggettivizzando la forza lavoro, ristrutturando produzione,servizi e consumi,annettendosi la rivoluzione tecnico-scientifica.Parallelamente,la sua egemonia culturale,ideologica,lavora sul senso comune e sulla politica, partendo da un disallineamento,dalle conseguenze drammatiche già intervenute, tra la realtà sociale e la rappresentanza politica.l'eclisse della coscienza di sè dei protagonisti della storia moderna, la classe e il popolo,rende fino ad ora possibile al sistema tenere dentro e rendere a sè compatibili entrambe le culture politiche nate dalla rovina del costituzionalismo democratico che in Europa ha segnato i suoi 30 anni gloriosi.
La sovranità sovranazionale funzionale alla globalizzazione capitalistica e senza popolo da un lato, e il populismo sovranista senza democrazia, e spesso di destra e razzista, dall'altro, occupano adesso la più parte del panorama dei governi d'Europa.
Il fatto,assai reale e concreto,per altro,che il populismo in politica,oggi, possa avere, come ha,esiti di lotta per il cambiamento-Podemos per tutti-non muta il quadro dei governi e del governo in Europa,quadro che sta in questa dialettica regressiva tra i due poli.

F.B. L'editoriale al n.51 di Alternative per il Socialismo (parte terza).

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