Oggi prendono avvio una serie di editoriali per leggere il presente, analizzare il passato - che può essere anche ieri, vista la brevità della memoria -, e ipotizzare il futuro. 

Nel governo presieduto dell'ex presente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, definito dal medesimo nella giornata di ieri, 13 febbraio, "ambientalista" l'economia sarà impostata dal direttore di Bankitalia Daniele Franco, l'innovazione tecnologica guidata dell'ex amministratore delegato di Vodafone Vittorio Colao, la transizione ecologica programmata da un manager dell'azienda dei settori della difesa e dell'aereospazio Leonardo molto stimato da Matteo Renzi, Roberto Cingolani. Inoltre, in questo governo nato per "fare il bene del Paese" lo sviluppo economico sarà nelle mani dal leghista Giancarlo Giorgetti e la pubblica amministrazione affidata a Renato Brunetta. È attentamente da considerare che saranno loro ad avere un ruolo chiave nel sovrintendere ai capitoli più corposi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), quindi a portare l'Italia verso il futuro. 

Ricordiamo che Bruxelles ha stabilito che il pacchetto green dovrà assorbire il 40% delle risorse europee (67,5 miliardi), la digitalizzazione il 20% (45,1 miliardi).

Nella giornata di ieri l'Unione europea ha adottato definitivamente il Next generation Eu come strumento per rispondere alle conseguenze causate dalla pandemia Covid.

Aspettiamo le prime mosse di questo governo nato nei giorni di Carnevale, prima di esprimere considerazioni. Mentre il finale con applausi, arriverà (non sappiamo quando) perché la politica - ormai - è show, bellezza. E, si sa, lo show deve continuare...

Karl

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