Eugenio Melandri

 

Continuo a pensare che davvero dovremmo essere tutti "charlie". E' indicibile quanto è avvenuto a Parigi. Eppure, e veramente mi dispiace dire questo stasera, mentre giustamente l'informazione di tutto il mondo parla di questo orrendo delitto, ancora una volta ho l'impressione che il mondo sia fatto di donne e uomini di serie B e altre-altri, non di serie B, ma di serie Z.

Mi riferisco a quanto pare sia avvenuto il Nigeria. 16 villaggi attaccati da Boko haram, con "circa" (i numeri non si sanno precisamente, 2000 morti. Di loro solo un accenno sporadico. Sono africani, neri (o negri) fanno parte di un altro mondo. La Nigeria è un vulcano enorme che rischia di esplodere da un momento all'altro. Ha una popolazione giovanissima, pare una media di 14 anni. Ha un tasso di crescita demografica enorme.

Forse sarenne il caso anche per chi pensa solamente a cosa succede a casa nostra, di cominciare ad interessarsene, a parlarne, a cercare di dare una mano politica perchè il dramma di questo paese si risolva. Altrimenti rischiamo di far incancrenire una situazione che coinvolgerà anche noi. Anche l'Europa che giustamente in questo momento si interroga sui fatti di Parigi. Se cominciassimo a capire che "tutto ciò che è umano ci riguarda", anche ciò che avviene in luoghi che riteniamo lontani da noi, potremmo cercare di dovere poi rincorrere sempre l'ultimo dramma che si affaccia sulla porta di casa nostra. Disinteressarsi di ciò che succede altrove non è solo miope, non solo colpevole, ma anche pericoloso per noi e la nostra sicurezza. In questo modo ci costringiamo a vivere nella paura nei confronti di tutti. Checchè ne dicano i vari approfittatori alla Salvini o alla Le Pen, l'unica alternativa è il dialogo, l'ascoltarsi a vicenda, il darsi una mano gli uni con gli altri, il riconoscersi reciprocamente. Testimoniando coi fatti che davvero tutti, di qualsiasi sesso, di qualsiasi religione, di qualsiasi colore della palle, abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri. E che ormai, lo vogliamo o no, questo mondo così difficile è la nostra casa e che nulla di ciò che avviene, anche lontano da noi, ci è estraneo

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