Depurare a costo quasi zero: la forza della natura

di Paolo Felici
L'uomo, generalmente, sottovaluta le risorse naturali. Quando ero bambino ho vissuto le conseguenze dell'immissione del pesce gatto nei fiumi e nei laghi che frequentavo con mio padre, da allievo pescatore. Ho visto, con i miei occhi, mio padre imprecare e tornarsene a casa disperato a causa di quello strano pesce: una specie di mostro, incrocio fra un'anguilla e un rospo. Mi ripeteva che ormai era un disastro; quel pesce pieno di lische, che quando abboccava tirava al pari di una scarpa, aveva fatto scomparire tutte le altre specie viventi acquatiche. Fra me, anche se bambino, pensavo che fosse davvero un bel disastro e che, nonostante di fantasia ne avessi tanta, non mi saltò nemmeno per la testa di svuotare l'acqua di tutti i fiumi e laghi e ricominciare. Pensavo davvero che mi dovevo abituare a quell'animale color oro e dal sapore che non ho mai provato. Dopo un po' di anni, nemmeno tanti, ho rivisto abboccare i pesci di prima; c'era anche lui, ma aveva il suo spazietto, in perfetto equilibrio con tutti gli altri. La natura aveva fatto il suo corso.
Allo stesso modo del pesce gatto noi umani ci stiamo comportando con il mondo. I nostri rifiuti, ad esempio, stanno invadendo impunemente, violentando senza remore la natura che ci circonda. Le soluzioni che fino ad ora si sono intraprese usano tecnologie costose, anche quando si parla di semplici depuratori urbani per i centri medio piccoli, quelli che compongono una bella fetta del territorio italiano. L'utilizzo, quando possibile, di fitodepurazione, è opportuno: significa usufruire del potere depurativo di microrganismi e piante, che filtrano trasformando, ovvero che, come noto, operano inversamente, nutrendosi di scarti e scartando il buono. Tale tecnologia permette di rimettere in equilibrio l'uomo, affidandogli il suo spazio. Temo che altri sistemi portino squilibrio, quantomeno economico. Si provi a chiedere ad un comune quanto spende per la gestione degli impianti di depurazione; risponderà che non ci rimane più niente, per nessun tipo di investimento: le risorse necessarie per manutenzioni ed energia sono elevatissime. Un impianto di fitodepurazione, ben fatto, può non consumare niente e abbattere gli inquinanti nella misura necessaria. Si occupa un po' più spazio di un sistema cosiddetto tradizionale, ma l'effetto finale dell'impianto è quello di un campo verde.
Il fitorimedio permette alle risorse naturali di operare nella ricerca di parte dell'equilibrio perduto, quello tra l'uomo e l'ambiente in cui vive.




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