Di Ciuenlai – Dice che two è meglio di one. Pare che se ne siano convinti anche i renziani che stanno manovrando per rivincere il congresso con una specie di alchimia politica. Il “capo” con il grosso della “ciurma” lancerebbe Minniti, mentre Orfini e Del Rio supporterebbero Martina. Le ragioni sarebbero diverse :

Mettendo in pista due autorevoli ex Ds si tenterebbe di ridurre lo spazio politico nel quale “pascola” Zingaretti, impedendogli di prendere la maggioranza assoluta e rimandando il tutto agli equilibri che si formeranno nell’Assemblea Nazionale.
 

Martina è in grado di rastrellare voti al Nord, Minniti al sud ed entrambi nella ex cintura rossa del centro italia, dove i Renziani si sentono forti.
Il combinato disposto di queste diverse offerte provenienti da esponenti di spicco del partito può determinare il risultato che uno solo di loro non è in grado di garantire. Riavere la maggioranza nell’Assemblea Nazionale e ridare le carte per segreteria e incarichi dirigenziali e istituzionali e la formazione delle liste, a cominciare quelle delle Europee.
 

Nel  caso di mancato obiettivo (la maggioranza) i delegati del Rignanese sarebbero comunque importanti se non indispensabili per costruire i nuovi assetti del partito. Anche perché la grande maggioranza dei gruppi parlamentari è con loro. E governare contro di essi o senza di essi è praticamente impossibile

Appare quindi chiaro che, comunque vada, liberarsi di loro è “mission impossibile”, come il sogno di “riprendersi la ditta” Invece di sprecare tempo sarebbe forse meglio impegnare le poche risorse ancora disponibili alla costruzione di un nuovo soggetto alternativo della sinistra.

P.S. – Il disegno ha solo un problema che si chiama Marco MInniti. Accetterà l’ex Dalemiano di stare agli ordini del capo corrente fiorentino? Mmmmm !!!!!

 

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