di Rossano Rubicondi

PERUGIA - Ieri Perugia ha visto la più grande manifestazione di commercianti mai avuta. E' il segno della crisi, che non risparmia nessuno. E' la conseguenza naturale dell'aumento della disoccupazione, dell'esplosione della Cassa Integrazione, e dell'arretramento del reddito disponibile.

Una crisi che il Governo Monti ha aggravato con scelte scellerate. Una crisi che vedrà il suo apice nel 2013 quando finiranno le casse integrazioni in deroga. E non è un caso che la platea riunita alla camera di commercio, non abbia lesinato fischi e insulti ai politici in passerella.
Basta! Era lo slogan dei commercianti in guerra.
Nel passato a torto o a ragione, dipende dai punti di vista, commercianti e operai si sono guardati spesso in cagnesco accusandosi reciprocamente.
Ma oggi, credo, che le  2 categorie debbano prendere coscienza che stanno sulla stessa barca. Se il commercio è in crisi drammatica lo è perchè il lavoro ha subito un attacco mai visto.

Se i lavoratori sono precari, più deboli, se hanno meno reddito disponibile e sono più facilmente licenziabili acquistano di meno, consumano di meno, viaggiano di meno.Ed è per questo che le lotte vanno unite! Insieme bisogna urlare che sono necessarie politiche anticicliche che ridiano fiato all'economia rimettendo in circolazione denaro e investimenti.

Insieme operai e commercianti devono gridare che questa Europa delle banche ci affama. Insieme rivendicare che il Piano per il Lavoro lanciato dalla CGIL non riguarda solo i lavoratori dipendenti ma anche gli imprenditori del commercio. Insieme rivendicare  una detassazione delle buste paga in modo da mettere più soldi in tasca ai lavoratori per rilanciare i consumi. Unire le lotte per il bene del paese.

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