di Stefano Vinti

PERUGIA - La novità di questa tornata elettorale è la lista Rivoluzione Civile – Ingroia che vuole attuare i principi di eguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza.

Vuole realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, alternativo tanto alle iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che hanno caratterizzato il governo Monti.
Rivoluzione Civile ha definito un programma fondato su dieci temi.

Il primo tema è: “Per l’Europa dei diritti, contro l’Europa delle oligarchie economiche e finanziarie.
Vogliamo un’Europa autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. Il debito pubblico italiano deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali, finalizzate allo sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso degli interessi pagati. Accanto al Pildeve nascere un indicatore che misuri il benessere sociale e ambientale”.
Rivoluzione Civile propone la rifondazione di un ‘Europa democratica, che veda la convergenza di diversi paesi intorno ad un nuovo modello di sviluppo, non finalizzato esclusivamente alla esportazione delle merci.

Si tratta quindi di rovesciare il paradigma liberista basato sull’austerità, per costruire una economia regolata, basata sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, orientata alla soddisfazione dei bisogni sociali e all’equilibrio tra natura e società.
Pertanto è prioritario modificare il ruolo e la missione della BCE al fine di sottrarre i paesi europei dal ricatto della speculazione e di superare le politiche monetariste. La BCE deve diventare una banca pubblica ed essere prestatrice di ultima istanza per gli stati, soldi agli stati quindi e non solo alle banche private.

Determinante è l’abolizione del Fiscal Compact e la rielaborazione dei Trattati Europei, attraverso la partecipazione democratica. Punto centrale della ricostruzione democratica europea deve essere il passaggio dei poteri dalle tecnocrazie alle assemblee parlamentari, spostando il potere verso il basso. L’Europa è la più grande potenza economica mondiale, è il primo produttore e il più grande mercato mondiale, ha la forza di determinare le politiche planetarie.

L’Europa deve abrogare tutte le norme che hanno permesso la liberalizzazione dei derivati, vietando quelli con funzioni speculative. Deve istituire la Tobin Tax, proibire ogni rapporto con i paradigmi fiscali, introdurre una regolazione rigorosa dei mercati finanziari. La massa dei titoli tossici in circolazione deve essere gestita, sia cancellandola che imputando le perdite agli speculatori.
L’Europa deve promulgare una normativa bancaria che obblighi a tornare alla distinzione tra banche commerciali e banche d’investimento, separando nettamente il risparmio dalla speculazione.
Rivoluzione Civile, pertanto, si propone di costruire una alleanza, anche grazie al Partito della Sinistra Europea, di tutte le forze che si battono per una alternativa alle politiche di austerità imposte dall’Europa dei banchieri che vogliono far pagare la crisi ai lavoratori e al mondo del lavoro e ai soggetti sociali più deboli.

 

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