Gli aspetti oscuri del profilo di Bergoglio

di Renato Casaioli
PERUGIA - E’ senza dubbio un fatto epocale, con l’elezione al soglio di Pietro di papa Francesco I, il papato per la prima volta nella sua secolare storia esce dai confini europei. E siccome all’interno delle mura vaticane, le decisioni che si prendono non sono mai prese a caso, il fatto che il nuovo Papa, se pur di origini italiane, venga dal continente latino-americano, è un segno inequivocabile dei tempi che corrono.
Gli equilibri geo-politici si sono modificati e vedono protagonisti Paesi che fino a poco tempo fa, erano considerati solamente come scrigni di risorse naturali da saccheggiare. Così come le propulsioni religiose, stanno sempre più venendo da quel mondo che da un quindicennio, prova a rimettere in discussione seppur tra mille contraddizioni e difficoltà, il modello neoliberista, la globalizzazione. L’America Latina appunto, continente dove è nata la Teologia della liberazione, che le gerarchie vaticane guidate dal papa polacco prima e da Benedetto XVI poi, hanno combattuto perché considerata eretica. Da quel balcone, mercoledì sera, sono riecheggiate parole che riportano indietro nel tempo, le stese pronunciate da Giovanni XXIII. Papa Francesco, le ha scandite bene: “Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà”. Non può essere una semplice casualità. Come pure ha lasciato intendere che la collegialità nella gestione della chiesa, sarà il suo tratto distintivo. Se sarà un Papa-re o francescano lo vedremo. Certo è che la difficoltà che la chiesa cattolica incontra a parlare al mondo secolarizzato di oggi, non può più giustificare un moralismo fatto di divieti. E purtroppo il profilo di Bergoglio, mette in evidenza alcuni aspetti oscuri. Particolari che sono descritti bene dal giornalista argentino Horacio Verbitsky nel suo libro intitolato: “L’isola del silenzio”.
I quelle pagine si descrive dettagliatamente il comportamento che ha tenuto la chiesa durante gli anni della dittatura militare. Da alcuni documenti citati si deduce che Bergoglio, come Superiore della Compagnia di Gesù, abbia indicato alle autorità civili come sovversivi due sacerdoti suoi subordinati. Arrestati e torturati per diversi mesi, questo fu il loro destino. Il giornalista sostiene anche di aver trovato prove dell’appartenenza del prelato alla Guardia di ferro, un’organizzazione della destra peronista. Da ultimo le prese di posizione contro il governo argentino per aver fatto approvare le leggi sull’aborto, sul divorzio e sui matrimoni omosessuali. “Segni del maligno, distruttivi del piano di Dio”, le ha definite il neo Papa queste conquiste sui diritti civili, sulle libertà personali. Anche se va sottolineato, come nel trentesimo anniversario del colpo di Stato, scrisse una lettera apostolica: “Ricordare il passato per costruire saggiamente il presente”, con la quale incitare la Chiesa argentina a chiedere scusa. Insomma luci e ombre, di un pontefice che si appresta, questa è la speranza a cambiare nel profondo la Chiesa. Riportandola dentro una pratica improntata alla sobrietà e al dialogo. Francesco, è sempre stato estraneo ai giochi di potere della curia romana, ed proprio su questa che eserciterà tutta la sua volontà riformatrice.
Oramai anche il moderatissimo Ruini dichiara che di quel verminaio non se ne poteva più. L’altra grande pulizia e riforma che tutti i cattolici e non solo si aspettano, è la banca dello IOR. Il settimanale Famiglia Cristiana, ha proposto di trasformarla in banca etica. Dunque una Chiesa spogliata di tutto quel potere temporale che l’ha portata nei secoli a mischiarsi in faccende che poco hanno a che fare con la spiritualità, meno con l’aiuto ai poveri. Da ultimo la questione etica. Tutto il capitolo del rapporto con la scienza, le conquiste in campo biomedico, tecnico-scientifico, che stanno trasformando in meglio la vita di ognuno di noi, facendo traballare i dogmatismi su cui per secoli la Chiesa ha costruito il suo potere. L’Occidente certamente in crisi, non solo dal punto di vista economico, ma anche quello più profondo, la crisi dei valori di futuro, di senso. I cattolici senza più pretendere di avere il monopolio delle verità ma tornando a quello spirito conciliare, facendosi compagni di strada, potrebbero contribuire alla nascita di un mondo nuovo.

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