“L’unico provvedimento ufficiale di cui è a conoscenza la Giunta regionale è l’informazione di garanzia di cui è destinataria la dottoressa Rosignoli e limitatamente al peculato. Non ci sono altre comunicazioni, alla data odierna, se non quella con la quale la Magistratura ha ufficializzato che l’inchiesta in corso è coperta da segreto istruttorio. Quindi la Giunta ha incaricato i due dirigenti sanitari Bruni e Di Loreto di approfondire la vicenda con la dovuta cautela, cioè senza intralciare l’azione investigativa della Magistratura che gode di tutta la nostra fiducia, e ha revocato l’incarico alla dottoressa Rosignoli presso l’Agenzia Umbria Sanità, conferendolo al dottor Emilio Duca, direttore generale della Asl 1. Per quanto riguarda il ruolo della dottoressa Rosignoli nella Asl 3, non ci sono le condizioni che giustifichino l’interruzione di un contratto di lavoro nazionale, in quanto la Giunta regionale non può abusare del suo ruolo ove non sussistano elementi sostanziali”. Questa la risposta della presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini alle due interrogazioni a risposta immediata (question time) con le quali i capigruppo del Pdl, Raffaele Nevi e dell’Udc, Sandra Monacelli, chiedevano di conoscere quali provvedimenti avrebbe assunto l’Esecutivo umbro in merito all’indagine in corso sulla Asl 3 da parte della magistratura.
La presidente della Giunta ha concluso il suo intervento affermando che “pur in una fase particolare, l’azione di governo per quanto riguarda la politica sanitaria prosegue con determinazione verso la razionalizzazione della spesa attraverso l’Agenzia Umbria sanità e con l’attuazione dei programmi”, ed ha citato i recenti riconoscimenti del Ministero della Salute per la genomica a Perugia e le cellule staminali a Terni. Condividi