Il Piano Casa varato nelle settimane scorse rappresenta una risposta concreta alla crisi che ha investito il settore delle costruzioni, allontanando i rischi di una cementificazione indiscriminata, l’allentamento dei controlli, e salvaguardando quegli elementi a tutela dell’ambiente e del territorio per limitarne un consumo selvaggio. La Regione poteva rispondere alla crisi mediante la totale deregolamentazione del mercato, oppure, come ha fatto, puntare su meccanismi premiali che agevolano il recupero e la riqualificazione di immobili e quartieri già esistenti e favoriscono le scelte di risparmio energetico e di sviluppo di forme di energia alternativa. Una scommessa importante ma che, purtroppo, fa i conti con i tagli del governo centrale che stanno mettendo in ginocchio le regioni, gli enti locali e le stesse imprese. Il governo infatti ha azzerato le risorse per l’edilizia sociale che ci impone, per i mesi avvenire, la ricerca di nuove strategie a sostegno di migliaia di famiglie in difficoltà.
Non condividiamo le critiche rivolte al Piano ritenuto troppo blando da chi, al contrario, ritiene di trasformare il mercato edilizio in un far west in barba ad ogni strumento urbanistico. Riteniamo al contrario che le scelte adottate dalla Regione dell’Umbria sapranno, pur in un quadro di grande difficoltà economiche determinate dal governo centrale, rilanciare il settore, sostenere la domanda abitativa e tutelare il territorio.

 

Condividi