Di Ciuenlai - “Non abbiamo bisogno di mediatori” . In questa frase offensiva e sprezzante (che fa il paio con il “quante divisioni ha il Papa” di staliniana memoria) è racchiuso lo scopo principale del viaggio in Italia del “capo” ucraino Zelensky. Dire al Papa perché Cina intenda, di non impicciarsi della guerra.

Il preludio indispensabile per  proseguire la visita in mezza Europa, in veste di piazzista “Nato”,  per raccogliere  gli “ordinativi” e accumulare un arsenale che fa dell’Ucraina una delle nazioni più armate del mondo (sicuramente più della Russia nel convenzionale). E infine il volo a Londra, “dai comandanti anglosassoni” per prendere ordini  su come e quando utilizzare questa “polveriera”.  A conferma del ruolo di comparsa dell’intera  Europa.

La guerra, caro Francesco, deve continuare fino al crollo della Russia e principalmente della sua classe dirigente. Questo è l’obiettivo e lo si capisce in tutte le dichiarazioni nelle quali non si nomina quasi mai il paese “aggressore”, ma il “capo aggressore” : Putin. Il problema è che dall’altra parte c’è una potenza nucleare e il rischio della “frittata” è sempre dietro l’angolo. Perché la guerra  si sta  sempre più estendendo. Ognuno continua a pensare che “questo non lo faranno mai”. E su questa logica si è passati dalle minacce, all’invasione, dall’utilizzo di armi convenzionali  all’uso dei più moderni strumenti di morte, dal conflitto a bassa intensità a quello ad alta , anzi altissima intensità. Ora stiamo arrivando all’ultimo stadio; l’atomica. Un’opzione che è sempre più in alto nel calcolo delle probabilità.

In ambienti informati si dice che i tentativi della Cina , sollecitati da Macron e dalla Germania e l’iniziativa del Papa siano figli di questa paura,  di notizie non proprio rassicuranti provenienti dal Cremlino. Può succedere. Nonostante questo i Comandanti atlantici spingono per produrre nuove e più pericolose escalation del conflitto con un canovaccio preciso : Gli Ucraini fanno da carne da macello, i “cobelligeranti” Europei da retrovia per soldati, armi, logistica e intelligence e gli anglosassoni da comandanti in capo, al caldo del Pentagono.

Se, come è possibile, il contrattacco spazzerà via il novecentesco e malandato esercito russo,  Putin potrebbe anche scegliere di rischiare l’atomica contando sul fatto che qualsiasi rappresaglia significherebbe la fine del pianeta e quindi anche dei “cobelligeranti”,  che potrebbero quindi scegliere di trattare ancora con lui.  Ecco una buona ragione per smettere di dare armi e sostegno militare ai contendenti e costringerli a mettersi a discutere di pace. Un’intesa era stato già raggiunta nel 2014. Ripartire dagli accordi di Misk per evitare la catastrofe sarebbe l’opzione giusta.

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