OCCHETTO - Leggo Occhetto, che pure ci sedusse. Dice che se siamo contro le armi all’Ucraina portiamo l’Italia all’insignificanza nella NATO e le armi arriveranno lo stesso. Dovremmo invece rivolgerci a dare all’ONU il potere di interdizione e di pacificazione per arrivare ad un altro ordine del mondo, multipolare e cooperativo. Ora tutti sanno che la guerra in Ucraina ha proprio come oggetto la riconferma di un mondo unipolare che chiamano “valori dell’Occidente” e che la guerra non finirà finché questi valori non avranno prevalso. Dunque è sulla conclusione a suo favore della guerra che l’Occidente guarda. Quindi si avrà il successo del multilateralismo solo de la guerra non finirà come vuole la NATO. E sarà così solo se la guerra si ferma adesso. Fermare l’invio delle armi serve al cessate il fuoco subito e poi ad aprire una conferenza di pace sulla sicurezza del pianeta. Possibile che Occhetto non sappia fare due più due? Possibile, anzi, certissimo.

MARIN E SCHLEIN - La Marin era una Schlein ante litteram. Se fai una politica solo sulla libertà sessuale per nascondere le scelte di destra sulla guerra gli elettori scelgono chi fa una scelta di destra sulla guerra rimandando a dopo i piaceri del talamo.

SMATPHONE E TERRORISMO - Se un telefonino esplode e uccide un ex agente del KGB è sicuramente un atto di terrorismo di Putin. Se esplode una statuetta e uccide un giornalista amico della Wagner non è terrorismo ma un atto di resistenza per la pace in Ucraina. Ci sarebbe da ridere se non ci venisse da vomitare.

FINCHE' C'E' GUERRA... - La questione di fondo della guerra in Ucraina è semplice se la guardiamo dal punto di vista di una sinistra che si richiama al superamento del capitalismo, cioè al socialismo. Ciò che è in gioco è il multilateralismo nelle relazioni internazionali. Questo significa uscire da relazioni internazionali basate sul concetto di amico-nemico e avviarsi per un sistema di cooperazione e di riconoscimento dell’altrui sovranità. La Russia con la “operazione speciale” ha fatto esplodere la contraddizione latente del modello centrato sull’Occidente. Cina e Russia vogliono pari diritti della Lituania e della Norvegia. Tutto qui. E chi ha più filo da tessere lo tesserà. La guerra in Ucraina ha la sua ragione nell’ unilateralismo dell’Occidente e non si risolverà senza il suo, anche parziale, rovesciamento. Chi critica l’”operazione speciale” perché ha riunito l’Occidente e isolato la Russia, e si bea di questo “errore capitale di Putin” non capisce che qui la posta in gioco è la forma del governo del mondo, unilaterale o multilaterale. Chi non vuole la immediata cessazione delle ostilità e una conferenza di pace che discuta di questa forma gonfia un palloncino che sta per esplodere. Lo fa dicendo che vuole difendere l’aggredito e si erge in modo ridicolo a fare il verso a Cassio Longino, uno dei cesaricidi, che profetizzò “Fiat iustitia et pereat mundus”. Poi si sa come la “sua” giustizia andò a finire.

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