Ci ha lasciati Albano Del Favero, scienziato dei farmaci, grande medico comunista democratico, dotato di un rigore morale assoluto, inviso alle gerarchie, di destra e di sinistra, perché restio a ogni ‘mediazione’. Albano è stato un riferimento teorico della sezione universitaria del PCI, in particolare per i compagni di medicina. Questo l'omaggio che UmbriaLeft dedica al Maestro della Medicina.

Abbiamo conosciuto Albano Del Favero nel 1969 quando il variegato e complesso mondo degli assistenti  scese in campo a Perugia a fianco del Movimento Studentesco in cui noi eravamo impegnati. Ci colpì la sua determinazione politica che non derivava da presupposti ideologici ma da un sano pragmatismo maturato dall’impegno negli studi e in corsia. Rimase sempre autonomo nelle scelte e in quell’impegno che continuò dopo la stagione delle lotte universitarie che lo vide sempre disponibile e attento ai cambiamenti. Rimase lontano dall’impegno diretto in politica ma la politica, in senso nobile , lo affascinava e lo seduceva. Questo suo impegno di non politico gli procurò molti nemici in sede accademica e non solo, rimanendo  sempre uno scienziato prestato alla politica ma non al ceto politico che aberrava. Gli anni 70 furono certo anni difficili ma anche fecondi dal punto di vista delle conquiste del movimento democratico: dallo Statuto dei lavoratori alla legge 194 sulla tutela della maternità, alla Legge Basaglia e a tanti altre. In quegli anni Perugia, grazie al lavoro di Alessandro Seppilli è all’avanguardia nello studio e nella progettazione di una riforma sanitaria che poi verrà approvata nel 1978: il Servizio Sanitario Nazionale. Una riforma fortemente voluta dal movimento democratico dei lavoratori e degli studenti a tutela della salute dei cittadini, della igiene pubblica e ambientale e della salute mentale. Da quel periodo in poi Albano Del Favero, con umiltà e impegno, è stato nella società sempre al fianco dei lavoratori e degli studenti portando un fattivo contributo di militanza sia pratico che teorico  a tutte le iniziative che si svolgevano nel territorio regionale.

Marcello  Catanelli                       Paolo Lupattelli

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