Quattro sonori NO al disegno di legge del Governo Meloni-Calderoli che disgregherebbe l’Italia e i fondamentali diritti e servizi, tra i quali la sanità e la scuola, sono venuti dalle quattro Associazioni che si sono incontrate a Umbertide per iniziativa di Marco Locchi dell’Associazione UMBERTIDE PARTECIPA. L’autonomia regionale differenziata, nella versione del disegno di legge approvato il 2 febbraio dal Consiglio dei Ministri è un’organica sconnessione dei diritti di cittadinanza e creerà disparità fra cittadini e cittadini sol perché hanno una diversa residenza regionale. Lo hanno evidenziato subito Cesare Carini, che ha diretto il dibattito, e Marco Locchi che ha segnalato le conseguenze negative che tale riforma avrebbe in particolare per la realtà di Umbertide .

I relatori, Mauro Scarpellini, Margherita Raveraira, Mauro Volpi e Lucia Marinelli hanno dettagliatamente illustrato responsabilità e pericoli evidenti. I dubbi sulla costituzionalità sono molti. Nessun dubbio, invece, sui danni che causerebbe un’autonomia senza controllo e il trattenere risorse finanziarie nelle Regioni più ricche al di fuori di ogni logica gestionale e costituzionale. Gli esponenti delle ASSOCIAZIONI SOCIALISMO XXI SECOLO, del MOVIMENTO DELLE IDEE E DEL FARE e l’ASSOCIAZIONE GIORGIO CASOLI  hanno dichiarato l’impegno a sostenere l’iniziativa per una legge di iniziativa popolare – proposta dal COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE – invitando a firmare la proposta per riportare in Parlamento la discussione e modificare le norme che creano ingiustizie e danni. 

Di notevole spessore gli apporti dei Sindaci di Gubbio Filippo Stirati, di Ficulle Gian Luigi Maravalle e del Presidente del Consiglio comunale di Città di Castello Luciano Bacchetta che hanno evidenziato con competenza le problematiche reali che dovrebbero essere affrontate in luogo di quel disegno di disgregazione che il Governo e la maggioranza di destra stanno portando avanti.

L’esperto Lucio Caporizzi e, concludendo il convegno Aldo Potenza, hanno dimostrato come la struttura di ripartizione delle risorse tributarie – secondo il disegno di legge – sia al di fuori di una gestione di risorse finanziarie per lo sviluppo dell’intero Paese e l’Umbria sarà tra le Regioni che verranno penalizzate.

 “SOCIALISMO XXI° SECOLO - “UMBERTIDE PARTECIPA”, “MOVIMENTO DELLE IDEE E DEL FARE” - “ASSOCIAZIONE G.CASOLI”

 

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