PERUGIA – Sono iniziati i congressi del Pd per la elezione del nuovo segretario provinciale perugino ed è già scoppiata la prima: a provocarla sono stato Rossi, Bocerani e Chianella che, con una nota congiunta, hanno chiesto alla presidente del Comitato di Garanzia, Cecilia Mazzoni, e al Presidente del Comitato provinciale dei Garanti Igino Pippi,di invalidare l’esito delle assise svoltesi a Umbertide.

 

Queste la argomentazioni addotte al riguardo dai tre ricorrenti:

 

“I sottoscritti Dante Andrea Rossi, Mario Bocerani e Antonello Chianella denunciano le gravi irregolarità verificatesi questa mattina a Umbertide. Infatti all’apertura delle assemblee di circolo è stato violato l’art. 7 comma 4 del Regolamento Congressuale che prevede la composizione di Presidenze che garantiscano la rappresentanza di ogni candidato ed è stata impedita la presentazione delle liste collegate ai sottoscritti, relative alle elezioni alla Segreteria Provinciale del Partito Democratico di Perugia. Accampando inesistenti ritardi nella presentazione delle liste stesse, i componenti dei seggi, in assenza di Garanti del livello provinciale, hanno di fatto permesso la sola presentazione delle liste collegate a Valerio Marinelli impedendo in tal modo il regolare confronto tra i candidati concorrenti, in spregio al Regolamento Congressuale e alle indicazioni e raccomandazioni espresse anche dai vertici nazionali del partito.

Si chiede pertanto l’annullamento delle votazioni tuttora in corso ad Umbertide. In caso contrario i sottoscritti porteranno la grave violazione delle più elementari regole democratiche, all’attenzione della segretaria nazionale per i provvedimenti del caso”.

 

Come era facile immaginare, non si è fatta attendere la dura replica del Pd umbertidese che minaccia perfino il ricorso alle vie giudiziarie per difendere la sua onestà:

“A fronte di un risultato congressuale così chiaro – dicono i dirigenti umbertidesi del Pd -, apprendiamo che i candidati Chianella, Bocerani e Rossi hanno vergato una nota nella quale si denunciano presunte ‘gravi irregolarità’ che sarebbero avvenute durante lo svolgimento dei congressi ad Umbertide, preannunciando di voler presentare ricorso.

E’ inutile dire che con enorme disappunto il PD di Umbertide ha preso atto della suddetta nota, del tutto infondata e diffamatoria, tendente a screditare con maniere illegittime e del tutto scorrette i risultati congressuali registrati. Il PD di Umbertide, forte del suo operato e consapevole della correttezza delle operazioni congressuali svoltesi, nonché fiero dell’impegno e della serietà profusa,  non tollererà condotte diffamatorie di alcun genere da chicchessia, avverso le quali chiederà conto in tutte le opportune sedi mettendo a disposizione, senza alcun indugio, i verbali congressuali e tutto quanto all’uopo necessario.

Per quanto riguarda quanto affermato nella nota si rileva quanto segue.

Circa le presidenze dei congressi di circolo, esse sono state costituite regolarmente all’orario stabilito, con la presenza di tutti i rappresentanti dei candidati, ove presenti. Certo, bisogna essere presenti per poter far parte di detti organi; se non ci si presenta c’è poco da dire o da fare.

Circa la presentazione delle liste, non corrisponde al vero che siano state ammesse solo le liste collegate a Marinelli. Il candidato Rossi, per esempio, ha presentato la sua lista collegata in un solo circolo, lista che è stata regolarmente ammessa. Stessa cosa per alcune liste collegate a Chianella e Bocerani. Certo, per presentare le liste è necessario farlo all’apertura del congresso, non con due ore di ritardo come è successo in qualche circolo, e soprattutto è imprescindibile farlo rispettando tutte le norme previste dai regolamenti dei congressi. In particolare, abbiamo applicato fedelmente quanto previsto della delibera n. 4 Bis del 22 ottobre 2013, adottata dalla Commissione Nazionale per il Congresso, la quale stabilisce norme chiare e precise a proposito dell’elettorato attivo e passivo. Molte delle liste presentate non sono state ammesse proprio perché candidavano esclusivamente persone prive dell’elettorato passivo in base alla suddetta disposizione, o addirittura non iscritte.

Riguardo l’asserita assenza dei garanti del livello provinciale, si tratta di un’accusa davvero ridicola, atteso che il giorno venerdì 25 ottobre, alle ore 19:30 (la sera precedente i congressi, che sarebbero iniziati il mattino successivo alle ore 8) abbiamo ricevuto una telefonata da parte di Laura Mignini (dipendente del Partito Democratico di Perugia), per conto della Presidente della Commissione di Garanzia provinciale, nella quale ci veniva comunicato che nessun membro della Commissione era disponibile a partecipare ai Congressi, e che avremmo dovuto indicare al riguardo iscritti del PD di Umbertide da delegare. Siamo stati costretti, alle ore 22:00 di sera, a recarci di corsa a Perugia per prendere tutto il materiale necessario.

Tutto quanto appena detto, assieme al fatto che le contestazioni dei suddetti candidati sono state fatte senza aver neanche preso visione dei verbali, evidenzia una chiara volontà di infangare un risultato netto ed indiscutibile.

Siamo disponibili ad ogni necessario confronto nelle commissioni provinciale, regionale e nazionale, cui invieremo copia dei verbali e la presente nota, riservandoci di inviare il suddetto materiale anche alla Procura della Repubblica al fine di tutelare la rispettabilità, l’onestà e l’impegno di tanti militanti e dirigenti del Partito Democratico di Umbertide”.

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