di Nicola Bossi

CASTELLO - "Era consenziente e consapevole", "E' lei che si è diretta verso quel lato della spiaggia". I tre ragazzi di Città di Castello, in carcere minorile per presunta violenza sessuale a danno di una minorenne di Fano, hanno ribadito oggi,ai giudici del Tribunale dei minori di Ancona per il riesame, la loro estraneità dalle accusa di violenza sessuale maturate il 25 giugno scorso dopo la denuncia di una minorenne ai Carabinieri di Fano.

Secondo la ricostruzione fornita ai difensori dai giovani, emerge che quella notte ci sarebbe stato un solo rapporto completo - a loro dire sempre consenziente - con uno dei ragazzi, poi alcuni preliminari con un'altro della compagnia. Mentre il terzo del gruppetto umbro afferma di non essere mai sceso addirittura in spiaggia con gli altri due. I ragazzi, nonostante il carcere minorile, confermano in pieno la versione iniziale e avrebbero - ma su questo non c'è l'ufficilità - addirittura alcuni testimoni da portare in tribunale.

Testimoni che avrebbero visto un clima disteso - c'è chi parla della vittima presunta mano nella mano con dei ragazzi - quando si sono allontanati verso la spiaggia.  All'udienza di riesame le difese hanno sostenuto che, oltre alla mancanza di esigenze cautelari, non ci sarebbero neanche i gravi indizi di colpevolenza a carico dei giovani, attualmente detenuti rispettivamente a Bari, Firenze e Roma.  Per questo gli avvocati hanno chiesto ai giudici di riesaminare l'intero quadro indiziario e cautelare.  In secondo battuta almeno  esigenze cautelari  con una misura meno pesante (arresti domiciliari).

Il tribunale deciderà entro 48 ore la richiesta di scarcerazione presentata dai legali dei tre ragazzi di Città di Castello.

Secondo l'accusa i tre stuprarono uno dopo l'altro per circa mezz'ora la minorenne, conosciuta quella sera, minacciandola poi perchè non rivelasse nulla dell'accaduto. Le analisi dei referti medici avrebbero messo in evidenza I segni di costrizioni (lesioni alle ginocchia e a una spalla).

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