Sette anni di guerra, 500mila morti, 10 milioni di sfollati all’interno del Paese, 6 milioni di rifugiati all’estero sembrano non avere scalfito le coscienze delle cancellerie del mondo e di regimi regionali responsabili di un conflitto che ha determinato sofferenze inenarrabili e che oggi rischia di sfuggire di mano e di allargarsi ben oltre i confini della Siria o del medio Oriente. La decisione di Trump di bombardare la Siria prima ancora del risultato dell’inchiesta dell'Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) rischia di determinare un conflitto diretto con la Russia.

Con l’escalation militare si sta pericolosamente passando dalla guerra per procura ad un confronto bellico diretto con esiti devastanti e pericolosissimi per il Medio oriente e per il mondo. Gli Sati Uniti di Trump, la Francia di Macron e la Gran Bretagna di May tentano di sviare l’attenzione dalle rispettive crisi interne attraverso la guerra esterna. Stanno ripetendo lo stesso errore/orrore fatto in Libia, disintegrando qualsiasi forma di coesione nazionale e aprendo la strada alle organizzazioni terroristiche salafite, qaediste e dell’isis.

CHIEDIAMO che l’Italia si adoperi per la pace, che non entri in nessuna forma in questa guerra e che non conceda la disponibilità delle basi presenti nel nostro territorio per le missioni di bombardamento della Siria. Non lo può fare il governo nel rispetto della Costituzione (l’Italia ripudia la guerra) e a maggior ragione non lo può fare un governo in carica per il solo disbrigo degli affari correnti.

CHIEDIAMO che le Camere si riuniscano e affrontino in forma trasparente e responsabile la situazione, contribuendo alla soluzione del conflitto e alla pace.

CHIEDIAMO che chi ha potere, i governi, l’Europa, l’Onu, intervengano fermando i bombardamenti, l’escalation militare e la follia del ricorso massiccio ad armi di distruzione di massa.

CHIEDIAMO al tempo stesso alle istituzioni regionali e comunali, alla società civile, all’associazionismo civico, sociale, sindacale e pacifista, al mondo dell’Università e della cultura, ed a qualsiasi cittadino di farsi sentire, promuovendo e partecipando ad iniziative che contribuiscano a fermare la follia dell’escalation militare e della guerra.

CHIEDIAMO alla Rete della Pace, ai Movimenti pacifisti e nonviolenti, all’associazionismo laico e religioso, di attivarsi per promuovere un grande evento pubblico per contribuire a rilanciare, nelle istituzioni e nella società, una forte iniziativa contro la nuova corsa al riarmo nucleare e convenzionale, per la pace e contro ogni guerra.

PROMOSSO DA:

Luciano NERI (Presidente Centro Relazioni Internazionali) – Tonio DELL’OLIO (già Resp. Internazionale di Libera, Presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi) - Don Achille ROSSI (Educatore, filosofo) – Ulderico SBARRA (Segretario Reg.le Cisl) – Stefano VINTI (Ass. Culturale Umbrialeft) - Attilio SOLINAS (Consigliere Regionale)– Mauro VOLPI ( Costituzionalista) - Antonio GUERRINI (Direttore de L’Altrapagina) – Pierluigi BRUSCHI (vicedirettore Caritas Città di Castello) – Mari FRANCESCHINI (Presidente Anpi provincia Perugia) – Vincenzo BUCCI (Consigliere Comunale) – Mario BRAVI (Resp. Irres Cgil) – Alessandro AGOSTINELLI (Ass.ne Gubbio Partecipa) – Carlo PIEROTTI (Psichiatra) – Giuseppe MATTIOLI (Ass. Culturale Umbrialeft); Giuseppe CASTELLINI (Giornalista) -

Le adesioni possono essere inviate all’account: pacesubito@gmail.com

Condividi