“Cinema Turreno: Comune Perugia sta facendo saltare un’opera strategica”. Bori (Pd) e Fora (Patto civico) intervengono a margine dell’interrogazione promossa oggi in Consiglio regionale dal consigliere Dem  a cui ha risposto l’assessore Morroni.
"Prendiamo atto, dalla parole pronunciate oggi in Aula dall’assessore regionale Morroni, che il Comune di Perugia, nonostante si sia trovato nella privilegiata condizione di poter disporre gratuitamente di un immobile importante come l’ex Cinema Turreno, a seguito di una donazione del 2016 della Cassa di Risparmio di Perugia, e dei relativi fondi regionali di Agenda Urbana per poterlo ristrutturare, sta facendo saltare una delle opere più strategiche per il rilancio e la riqualificazione del capoluogo regionale”. È quanto dichiarano in una nota congiunta i consiglieri Tommaso Bori (Pd) e Andrea Fora (Patto civico) a margine dell’interrogazione promossa oggi in Consiglio regionale dal consigliere Dem.

“La Giunta regionale ha confermato, non senza imbarazzo – aggiungono i due consiglieri di minoranza - i dubbi che erano stati sollevati ieri dal Segretario del Partito democratico di Perugia, Sauro Cristofani, in occasione della conferenza stampa convocata su questo tema. Di fatto - proseguono - sul progetto di recupero dell’ex cinema Turreno, il Comune di Perugia ha preferito ridestinare i fondi previsti ad un altro recupero, ovvero quello relativo alla Biblioteca Augusta. Questo, nonostante che sul Turreno si fosse creata una sintonia frutto di una iniziativa popolare che aveva incontrato nel tempo la disponibilità della Regione e di altre istituzioni come la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che oggi si trova costretta a dover prendere atto di una scelta incomprensibile che mette a rischio anche le ragioni della stessa donazione”.

“L’opera di recupero e restituzione alla città - sottolineano - forte di una rilevanza urbanistica e sociale importante, doveva servire a dare respiro e modernità al consumo culturale delle nuove generazioni e non solo. Ma è ormai chiaro, che tutto questo è messo a repentaglio dall’incapacità progettuale e di spesa di un’amministrazione che, rinviando tutto al 2026, mette una seria ipoteca sul futuro dell’opera”.

“D’altronde – precisano Bori e Fora - il Comune di Perugia risulta tra le cinque amministrazioni destinatarie dei fondi di Agenda Urbana, quella che ha maggiormente usato la norma di reindirizzo ed è anche quella che sta avendo il tasso di attuazione più basso (intorno al 20 per cento) della misura, dando prova di un’incertezza conclamata sulle scelte per il futuro della città”.

“A differenza del sindaco Romizi e della sua Giunta – osservano i due consiglieri di minoranza - riteniamo che il recupero dell’ex cinema Turreno sia ancora una vera e propria priorità, perché rappresenta una delle opere essenziali per il rilancio dell’area del centro storico sulla base dei tre assi portanti: la residenzialità, le attività culturali e commerciali e la valorizzazione architettonica e turistica”.

“Del resto - concludono Bori e Fora – così come è successo per tutti gli altri progetti dell’amministrazione Romizi, la città è destinata ad attendere. In questo caso i cittadini di Perugia dovranno accontentarsi della sola Turrenetta, i cui lavori partiranno il prossimo anno. Per il Turreno, se va tutto bene, ripassare tra quattro anni”. 

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