di Renato Casaioli

Tavernelle - In Val Nestore si torna a rievocare le origini della civiltà contadina. Lo fa la Pro-loco di Tavernelle nella festa di domenica prossima dedicata a quella che un tempo veniva considerata anch’essa un’agorà: l’Aia. Un luogo  dove si poteva socializzare, conoscere altra gente, magari approcciare i primi amori giovanili. Far quindi riscoprire  ai più giovani il fascino delle feste contadine, la loro semplicità e serenità, questo l’intento degli organizzatori. Nulla a che fare con la nevrosi, i luoghi spersonalizzanti, rumorosi e spesso rissosi, che la cronaca giornalmente ci racconta.

“Non giochi elettronici, ma giochi all’aria aperta”, uno dei punti qualificanti della festa. L’altro, una visita didattica alla fattoria, che rappresenterà certamente uno dei momenti rievocativi, ma al tempo stesso un’occasione per molti giovani, di scoprire che anche dall’agricoltura certamente moderna dove la biologia, la genetica, l’informatica, sono oramai materie centrali, se si vogliono fare prodotti di alta qualità. Questa nuova agricoltura, può rappresentare certamente un’occasione per lo sviluppo e l’occupazione specie quella giovanile. E segni positivi in questa direzione già ce ne sono.

Infatti nel territorio e nel comprensorio lacustre in generale, sono già molte le aziende agricole dirette da giovani laureati, che sempre più si stanno affermando sul mercato con i loro prodotti agroalimentari. La festa sarà aperta da un discorso del neo sindaco Giulio Cheribini. Avvicinare in maniera conviviale le persone al mondo dell’agricoltura ed alle sue problematiche; affrontare alcuni temi di grande rilievo ed attualità con lo stile del dialogo e della ricerca insieme.
 

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