MARSCIANO - Il terremoto dimenticato da Governo. Oltre 200 persone di Spina e di frazioni del marscianese aspettano di vedere aprire i cantieri della riscostruzione pesante per rientrare nella propria abitazione ad un anno e mezzo da quella scossa del 15 dicembre 2009. Il Governo si è limitato a tirare fuori qualcosa (15milioni di euro contro i 100milioni previsti di danni)  per la leggera e la messa in sicurezza dei palazzi danneggiati, ma per i soldi veri cerca di nascondersi. Ma ora i terremotati di Spina hanno trovato l'appoggio anche dell'associazione degli artigiani che hanno chiesto al Governo maggiori risorse per ricostruire. 

La Cna provinciale ha individuato i denari da sbloccare con una semplice maniera: "Magari inserendo Marsciano tra le priorità da finanziare con lo sblocco dei 7 miliari di euro di fondi del Cipe”. E' questo il pensiero di il direttore provinciale della Cna di Perugia, Roberto Giannangeli che ha anche ribadito che la ricostruzione è una occasione anche per ridare ossigeno alle aziende locali. 

Ma senza un impegno da parte del governo a coprire il resto dei fondi necessari ad avviare almeno la prima fase dei lavori di ricostruzione, stimabili in circa 100milioni di euro, tutto resterà fermo. Non dimentichiamo che l’apertura dei cantieri consentirebbe anche la ripresa delle attività per molte imprese del settore delle costruzioni e dell’impiantistica, che da troppo tempo si trovano in affanno a causa della perdita di commesse derivante dalla crisi. Ci rendiamo conto della difficoltà della situazione economica in cui si dibatte l’intero Paese – conclude Giannangeli - ma crediamo che mai come ora sia indispensabile concentrare le poche risorse a disposizione laddove servono veramente, sforbiciando finalmente le spese improduttive che hanno proliferato per anni, dando vita a un tasso di parassitismo che è alla base della recessione in cui versa il sistema Italia”.

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