Di Aurora Caporali

PERUGIA - Nella giornata odierna si è svolto, presso l'Aula Magna della Facoltà di Agraria, il workshop Per una riforma della PAC (Pianificazione Agricola Comunitaria), più equa e giusta.
A moderare l'incontro sarà il Dottor Angelo Frascarelli, direttore del Ce.S.A.R, nonché docente della Facoltà stessa. Lo scopo del meeting è di proporre un nuovo profilo di PAC dal 2014 al 2020 (quinta riforma della PAC).

Il Preside Pennacchi apre il convegno portando i suoi saluti ai convenuti, ringrazia gli Studenti per aver organizzato le relazioni e introduce l'argomento odierno: “l'attenzione alle politiche agricole comunitarie è un argomento fondamentale, specialmente se ragionate in un'ottica di eco-sostenibilità, fondamentale è il ruolo dell'Università affinché si possa essere incisivi e competenti nell'agire in questo senso” afferma in prima istanza.

Di seguito interviene Alberto Bertinelli, direttore Coldiretti Umbria: “ringrazio gli studenti e sottolineo l'importanza della loro presenza, pongo l'accento sul valore delle relazioni e dell'impegno dimostrato”.
Interviene, poi, la Dottoressa Alessandra Cecchini, Assessore all'Agricoltura della Regione Umbria, che evidenzia l'importanza di un raccordo tra le varie regioni in merito alla PAC: “i budget europei sono sempre gli stessi, le necessità sono aumentate, di conseguenza c'è un'evidente sofferenza nelle risorse, anche con il Governo il dialogo è complesso e poco risolutivo, aver cambiato quattro ministri delle politiche agricole di certo non ci ha favoriti nello sviluppo” e aggiunge “proprio ieri abbiamo avuto un incontro con l'Assessore all'Agricoltura della Toscano e con quello delle Marche per cercare una linea comune tra regioni almeno simili per poi mettere a punto una strategia da proporre al Ministro”.

Iniziano le relazioni degli Studenti della Facoltà: per prima Eleonora Mariano che spiega le questioni inerenti al budget per la PAC 2014-2020; dopo di lei Ruggero Manca che si occupa della convergenza dei pagamenti diretti; di seguito Paolo Aiello sugli obiettivi della riforma; e tanti altri interventi e questioni esposti con perspicacia e cognizione di causa: grande qualità di argomenti e perizia nell'esposizione... il valore degli Studenti, i “futuri precari” vista l'andamento nazionale, ancora una volta è lampante, altro che “la parte peggiore dell'Italia” come qualcuno ha affermato...

E' presente, tra gli altri, l' Assessore Giuliano Polenzani che interviene e argomenta le questioni del piano di regionalizzazione allacciandosi al tema trattato dalla Studentessa Katia Micucci sugli effetti territoriali della ridistribuzione e conclude con un impegno che poi è un auspicio: “la Regione dovrà fare delle scelte importanti nei prossimi mesi, ragioneremo in funzione dello sviluppo umbro”.

Interviene il Dottor Stefano Leoporati, Responsabile Nazionale Coldiretti dello Sviluppo Rurale, che espone le valutazioni sulla Riforma-PAC: “necessità di chiarezza in primo luogo! L'assegnazione delle risorse europee solo in base alla superficie porterà ad una perdita del 6% per l'Italia”, afferma accorato e continua: “ma non si capisce il tipo di superficie preso in considerazione se quella utile o quella ammissibile”, come al solito le ambiguità bloccano i piani di sviluppo.

Aggiunge, infine: “nella prospettiva della strategia 2020 la futura politica comunitaria dovrà sostenere la centralità agricoltura e e il ruolo strategico delle imprese agricole nella produzione del cibo rispondendo ala domanda di informazione e di trasparenza dei consumatori”.

In conclusione, dalla platea una domanda: “Perché la PAC? Non sarebbe meglio lasciare tutto al libero mercato?”, la risposta e il tirare le fila della discussione è affidato al Preside Pennacchi che riassume le sue considerazioni sulla PAC in un giudizio asciutto e composto: “la PAC è fondamentale e non ci si può basare solo sul libero mercato, la produzione europea, senza il giusto raccordo fornito dalla PAC, non sarebbe competitiva a livello mondiale, si andrebbe a interdire o a mettere a repentaglio, o come minimo verrebbe affidato al caso, un bene come quello del cibo che è, a dir poco, fondamentale”.
 

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