PERUGIA - ''Passa dall'utilizzo dei Fondi comunitari una delle leve per lo sviluppo locale. In particolare uno degli strumenti piu' importanti in questo ambito e' quello dei fondi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), che insieme all'Fse (Fondo sociale europeo) rappresenta il baluardo delle azioni sul territorio''. Cosi' Massimo Monni (Pdl).

Secondo il consigliere - riferisce una nota della Regione - ''con riferimento ai tre principali programmi a gestione regionale (Por Fesr-Por Fse, Programma di sviluppo rurale), come si evince dal Documento annuale di programmazione 2011/2013, su una dotazione per il settennio 2007/2013 di 1.370,9 milioni di euro, al 30 settembre 2010 e' stato impegnato un terzo delle risorse disponibili e sono stati erogati solo un quinto dei finanziamenti. L'Esecutivo umbro - spiega - nega l'esistenza di un tesoretto regionale, ma di fatto non puo' negare un grave ritardo nella gestione dei Fondi Ue, con il rischio di bruciare ingenti capitali''.

Per Monni ''c'e' una somma rilevante di fondi capace di muovere e moltiplicare importanti investimenti, che pero' si scontra con i ritmi della burocrazia e le mille proroghe dei bandi che fanno slittare i pagamenti e l'apertura dei progetti. Secondo i dati del ministero delle Finanze, aggiornati al 31 agosto 2010, infatti, quando si tratta di erogare concretamente le risorse, l'Umbria presenta un rapporto dei pagamenti inferiore alla media nazionale (circa il 12 per cento per i fondi Fesr contro il 13 per cento della media)''.

''L'operato dell'Esecutivo umbro - sostiene Monni - rappresenta una situazione che ha i connotati del paradosso: da una parte - spiega - la sterile protesta contro i tagli agli sprechi, dall'altra una non sempre pertinente destinazione delle risorse: sara' vero che nelle graduatorie dei bandi per l'innovazione le aziende di intimo vengono preferite a quelle dei materiali futuribili?'''.

''Responsabilita' politica - continua l'esponente del Pdl - vuole che si affronti senza indugi la questione di un piano di investimenti selettivo e coraggioso che abbia la peculiare ed esclusiva funzione di supporto congiunturale ed economico, anche perche' i fondi strutturali sono legati al meccanismo del disimpegno automatico. E' improcrastinabile, inoltre, una rinnovata gestione che sappia evitare ritardi, distrazione, dispersione, inefficacia e/o mancato utilizzo dei fondi tutti''.

''La storia economica - conclude Monni - insegna come l'innovazione abbia un ruolo catalizzatore nello spingere in avanti la frontiera tecnologica e migliorare la produttivita', ma soltanto il rigoroso e virtuoso rispetto dei tempi e delle regole di gestione del denaro pubblico puo' garantire efficacia, trasparenza, concorrenza e fiducia dei mercati''.
 

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