“Mediacom43, sulla base dei dati del ministero delle Finanze, ha stilato un interessante rapporto che dovrebbe far riflettere e discutere. Infatti, in un quadro di difficoltà complessiva dell’Umbria (con una leggera ripresa nel 2017), che vede un pesante -4,6% rispetto ai livelli pre-crisi (corrispondenti a -552 milioni di euro), emerge una difficoltà ulteriore per i comuni del Folignate”. Così Mario Bravi, responsabile della Cgil per il comprensorio di Foligno e presidente dell’Ires Cgil, l’ufficio studi del sindacato, entra nel dettaglio dei nuovissimi dati sui redditi (dichiarazioni presentate al fisco nel 2017) in tutti i comuni umbri diffusi da Mediacom043.

“Nella graduatoria stilata da Mediacom 043 – continua Bravi - tra i 92 comuni umbri Foligno si colloca al 42 posto, avendo perso nel confronto 2009-2017 (relativo alle dichiarazioni dei redditi nell’anno precedente) il 3,9%, con una riduzione complessiva da 820 milioni a 787 milioni di euro. Tra i comuni del territorio, meno negativa risulta essere la situazione di Spello (22° in graduatoria) con una riduzione dello 0,7%. In una posizione mediana si collocano Trevi (38° in graduatoria) con -3,6%, Montefalco (39°) con -3,6% e Gualdo Cattaneo (41° in graduatoria) con -3,7%. Peggiore di Foligno risulta essere la situazione di Bevagna (57°) con -6,2%”.

Bravi evidenzia che è “pesantissima la situazione di Valtopina e Nocera Umbra, che risentono evidentemente della crisi drammatica della fascia appenninica dopo la chiusura della Antonio Merloni di Gaifana. Valtopina si colloca al 64° posto, con -7,7%, mentre a Nocera Umbra ci troviamo di fronte ad un vero e proprio crollo. Infatti la ‘città delle acque’ in 8 anni ha perso il 12,3% del proprio reddito reale risultante dalle dichiarazioni al fisco e si colloca in Umbria all’85° in graduatoria su 92 comuni della nostra regione. Dati peggiori si riscontrano solo a Scheggia e in gran parte dei comuni della Valnerina, colpiti dal sisma. E - osserva Mario Bravi - diversamente dagli altri comuni (dove c’è una leggerissima ripresa nel confronto 2017-2016), Nocera Umbra continua a perdere terreno anche nell’ultimo anno”.

Per Bravi “questi dati ci dicono che la via della ripresa economica e sociale è lenta e lunga e sarebbero necessarie scelte e investimenti che puntano alla creazione di lavoro dignitoso e di qualità”.

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