di rassegna.it

PERUGIA - "L’Anpi fa appello a tutte le italiane e a tutti gli italiani affinché il 25 aprile scendano nelle piazze a festeggiare la Liberazione, a ritrovarsi uniti e appassionati attorno alle radici autentiche della nostra democrazia e del futuro: Antifascismo, Resistenza, Costituzione. Raccontarle a chi non sa o ancora non vuol sapere, ai distratti, agli indifferenti, a chi non smette di strumentalizzare questo giorno facendone mero strumento di cieca e violenta propaganda". E' quanto recita l'appello diffuso nei giorni scorsi dall'Associazione nazionale partigiani italiani in occasione della Festa di Liberazione.

Manifestazioni e iniziative sono previste in tutta Italia, mentre le celebrazioni ufficiali vengono svolte a Milano, dove un corteo parte da Porta Venezia e percorrendo Corso Venezia, Piazza S. Babila, Corso Vittorio Emanuele, raggiungerà Piazza Duomo, per i comizi. Al termine dei discorsi, una delegazione si recherà alla Loggia dei Mercanti, dove Carla Bianchi, figlia di uno dei Caduti per la libertà, ricordato nelle lapidi interne alla Loggia, depositerà dei fiori in ricordo dei Caduti.

"Vi è stato chi ha attaccato la nostra Associazione e il suo Presidente Nazionale, con argomenti infondati e inaccettabili e addirittura con insulti e accuse di 'fascismo' su una specifica questione politica fino a sostenere che non dovremmo celebrare la festa del 25 aprile: facciamola quindi più grande e più partecipata per ribadire con forza la nostra volontà di contribuire al 'riscatto' del Paese e il significato profondo della guerra di Liberazione e della inedita partecipazione di tanta parte del popolo italiano", annuncia l'Anpi.

"Ricordiamo - invita ancora il Comitato nazionale dell'Anpi - i tanti militari che dissero no al fascismo risorto dopo l’8 settembre ’43 e per questo pagarono il prezzo altissimo e tragico della deportazione e della morte. Ricordiamo tutti coloro che vollero resistere alla sopraffazione, anche senz’armi: la nostra Repubblica è fondata sul loro sacrificio. Ricordiamo il contributo del popolo, che tanto diede ai partigiani, nutrendoli, offrendo loro un riparo, un conforto; spesso restando nell’anonimato e correndo pericoli gravissimi per sé e per le proprie famiglie", conclude l'appello dei partigiani.

 

 

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