PERUGIA - Un parto indolore, grazie all'anestesia epidurale, gratuito e garantito 24 ore su 24, tramite prenotazione: e' quanto propone l'Azienda ospedaliera di Perugia, nell'ambito del progetto ''Ospedale senza dolore'' (sottotitolo, ''Battaglia in nome della dignita' della persona'') che, come avevamo anticipato ieri, è stato presentato stamani con una conferenza stampa alla presenza della presidente della Regione, Catiuscia Marini.

Il progetto che partirà alla fine di marzo, volutamente presentato nel giorno della Festa della donna, come ha affermato il direttore generale, Walter Orlandi, e' stato avviato nel 2008, quindi in anticipo rispetto alla legge nazionale in materia, del 15 marzo 2010, in base alla quale la rilevazione del dolore deve diventare di ''routine''.

Questo prevede un percorso di accoglienza del paziente e di umanizzazione, a partire dalla constatazione che il dolore e' un sintomo importante che puo' diventare una patologia e quindi va curato con una specifica metodologia.

Il primo passo e' stato quello della formazione di un ''Comitato ospedale senza dolore'', del quale fanno parte un centinaio di operatori sanitari, ed i cui obiettivi sono quelli di assicurare un osservatorio del dolore in ospedale e sul territorio, promuovere protocolli di trattamento, promuovere la formazione continua del personale sanitario e sensibilizzare la popolazione al problema.

L'ospedale di Perugia sara' inoltre una delle strutture a ospitare i convegni organizzati in tutto il Paese in occasione della giornata internazionale del sollievo. Nell'ambito di questo progetto, la struttura, che aveva gia' ottenuto un riconoscimento di qualita' (i tre bollini rosa del progetto Onda) dalla Commissione nazionale ospedaliera per i servizi alla donna, garantira' a regime gia' dalla fine di marzo il parto indolore gratuito 24 ore su 24, con l'obiettivo di ridurre il numero di parti cesarei (oltre il 37% nel 2010) e di poter eseguire questa pratica almeno sul 30% delle donne che si rivolgeranno a questo punto nascita.

Per realizzare questo progetto si sta formando una task-force di dieci-quindici persone, composta da ginecologi, anestesisti e ostetriche.

Il parto con anestesia epidurale, praticato gia' da una ventina di anni nell'ospedale di Perugia, richiedeva una spesa di circa 700 euro. Il servizio gratuito viene garantito al momento in un numero limitato di strutture pubbliche.

Il parto indolore e' ''indice di civilta''', ha osservato il prof. Francesco Paoletti, responsabile della struttura complessa di Anestesia, rianimazione e terapia del dolore.

''Questo e' un tema - ha affermato, fra l'altro, la presidente Marini - fortemente dibattuto anche nel confronto tra ministero e Regioni. Il messaggio chiaro che diamo e che qualifica l'Azienda sanitaria e' che il servizio sanitario regionale si fa carico fino in fondo di tutte le opportunita' che la scienza medica offre''. ''Ora siamo chiamati a una nuova sfida - ha detto ancora la presidente - quella della organizzazione dei punti nascita. Penso che dobbiamo declinare anche in Umbria gli obiettivi delle Linee guida nazionali''. Sono complessivamente 47.000, ogni anno, i ricoveri ordinari nell'ospedale di Perugia e, in media, 2.010 i parti. Nel 2010 i parti sono stati 2.017. Nel 2011 (alle 8 di questa mattina), 353, con la nascita di 365 bambini.
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L'Italia e', in base a una recente indagine, al terzo posto in Europa per quanto riguarda i casi di dolore cronico, pari al 26%: proprio l'attenzione al dolore e il successivo trattamento sono alla base del progetto ''Ospedale senza dolore''.

Il progetto - ha spiegato la dottoressa Manuela Pioppo, responsabile sanitario del S.Maria della Misericordia - era stato avviato il 17 dicembre 2008 con una indagine interna all'ospedale mirata ad una misurazione sistematica del dolore da eseguire su ogni paziente, con l'obiettivo finale di una misurazione ''routinaria, ordinaria''. Si e' quindi chiesto, in quella occasione, ad ogni paziente, di quantificare il dolore in una scala da zero a dieci, oltre a diverse altre domande legate a terapie ed altro. Le risposte sono poi state confrontate con i dati presenti nelle cartelle cliniche.

La fase successiva e' stata quella della formazione, nel 2009, per 100 operatori facenti parte del ''Comitato ospedale senza dolore''. Nel 2010, un altro corso incentrato in particolare sul dolore post-operatorio, ha coinvolto circa 500 operatori sanitari. Il dolore cronico, per esempio l'emicrania - ha spiegato la dottoressa Pioppo - e' piu' frequente nelle donne, che generalmente sottostimano il dolore. Quello legato al parto e' uno dei piu' intensi che un essere umano possa percepire.
 

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