Di Ciuenlai - Come da me annunciato sui social e su questa testata, sprofondo rosso doveva essere e sprofondo rosso è stato. La sconfitta del Pd alle recenti comunali in Umbria è, per certi versi, una delle più tremende della storia dell’ex sinistra di questa regione.  Il non essere riusciti ad invertire la tendenza in una situazione favorevolissima , ha messo a nudo le grandi pecche di un gruppo dirigente dell’opposizione incapace di mettere in piedi un progetto, anche minimo, di alternativa. Eppure la destra aveva spalancato le porte al ritorno dell’alternanza combinandone di tutti i colori, “qua e là per l’Umbria”.

E lo si è capito benissimo a Terni dove ha perso clamorosamente con numeri da brivido per alcuni (5 anni fa la Lega aveva il sindaco e 13 consiglieri, oggi è fuori da Palazzo Spada) e dove gli elettori hanno bocciato la Giunta Latini preferendogli il presidente della squadra di calcio, votato, “perchè non c’era altro” .

Lo si è capito benissimo ad Umbertide dove il centrodestra ha litigato per una legislatura intera e  è andato alle elezioni  dopo aver subito una crisi di Giunta ed aver perso mezzo esecutivo per strada. Una delle classiche situazioni in cui 9 su 10 si esce sconfitti .

Lo si è capito benissimo in Regione dove le politiche della Tesei fanno acqua da tutte le parti. Tanta acqua che, due anni prima della scadenza elettorale,  già si conosce il nome del suo sostituto, che per vincere farà ancora leva sull’inesistenza politica dell’attuale PD:

In questo quadro strafavorevole, i capi del Pd sono riusciti a fare peggio di 5 anni fa.  Hanno impiantato una guerra tra Terni e Perugia che ha determinato , per la seconda volta, l’esclusione del partito dal ballottaggio. Hanno determinato le condizioni perchè ad Umbertide le forze antagoniste al sindaco “nero” si dividessero in 4  spianando la strada ad un sindaco uscente ormai alla frutta. E, non paghi di tante disfatte, hanno aggiunto a queste sconfitte la perdita di un’altra delle ex roccaforti rosse. Parlo del comune di Trevi dove la sinistra in epoche non lontanissme sfiorava il 70% dei voti. 

Di più. Perdendo questa ghiotta occasione hanno aperto la strada ad un altra cocente riperdita alle comunali del 2024. La sintetizzo così : Domenica sera del 14 maggio Perugia era (sulla carta) contendibile, lunedì pomeriggio del 29 maggio un comune nel quale sperare di arrivare secondi. 

P.S. LE DIMISSIONI SERVONO E COME SE SERVONO - Dopo un simile disastro le dimissioni di tutta la segreteria del PD servono. Non tanto per appioppare a qualcuno le responsabilità, che sono, in larga evidenza, collettive e provenienti, in larga misura,  dal passato, ma per dare uno scossone ed aprire una riflessione vera, quella che per decenni non è mai stata fatta. Partendo da un postulato indispendabile che oggi è stato ribaltato dai protagonisti in campo ; Prima viene l’interesse generale, poi l’interesse di partito, ma solo se rientra nell’interesse generale, infine l’interesse personale , ma solo se rientra nell’interesse di partito e nell’interesse generale.

 

 

 

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