PERUGIA - La cittadinanza attiva, partecipe e democratica di Perugia chiede con questo appello che l’Amministrazione Comunale di Perugia si assuma la responsabilità di colmare un grave vuoto nella memoria storica democratica cittadina.

Parliamo del fatto che a quasi settanta anni dalla gloriosa liberazione del nostro paese dal fascismo, non una piazza e non una via di Perugia ricorda la magnifica figura di Gastone Sozzi, giovanissimo dirigente del Partito Comunista d’Italia ed esponente della prima resistenza al fascismo, caduto il 6 Febbraio 1928 nelle carceri perugine dopo settimane di torture inflittegli dalla polizia politica del fascismo.
Ricordare Gastone Sozzi oggi, nel pieno del marasma generato dalla crisi che produce attacco indiscriminato alle conquiste dei nostri padri e dei nostri nonni vuol dire levare alta la bandiera della difesa di quelle conquiste.
Ricordare Gastone Sozzi nel pieno del marasma generato dalla crisi, vuol dire dare un altolà pur simbolico ad ogni recrudescenza di pulsioni fasciste e reazionarie (che la storia ci insegna trovano terreno fertile proprio approfittando di fasi come quella che viviamo oggi).
Soprattutto ricordare Gastone Sozzi vuol dire promuovere un esempio luminoso innanzi alle nuove generazioni che nella nostra città sono le prime vittime dell’assenza di futuro e delle soluzioni “facili” dettate dal sistema e dal pensiero unico dominante. Nella nostra città questa assenza di futuro determina giri d’affari milionari per le organizzazioni criminali che qui a Perugia hanno eretto una florida base d’appoggio del mercato dell’eroina e degli altri stupefacenti pesanti la cui larga diffusione avvelena e disgrega il tessuto sociale cittadino e in particolare la sua componente giovanile. Gastone Sozzi morì giovanissimo facendo scelta di vita del rifiuto delle sirene del fascismo e dell’ “avvenire” che prospettava ai giovani come lui (l’edificazione dell’impero e dell’Italia forte, ecc.). Morì giovanissimo da comunista e da combattente per la costruzione di una democrazia reale nel nostro paese, quella democrazia reale che non potevano realizzare le mezze tacche che aprirono la strada al fascismo e che solo gli uomini e le donne come Gastone e i tanti altri morti ammazzati dalle camice nere, sigillati nelle carceri e al confino potevano costruire.
Perugia è la città in cui si consumò il suo vile assassinio ed oggi Perugia è chiamata a colmare il suo debito storico nei confronti di Gastone Sozzi.
Chiediamo che ciò venga fatto con l’intitolazione di una piazza e di un monumento alla memoria di Gastone Sozzi. Chiediamo che ciò avvenga con un gesto di rottura da parte dell’Amministrazione Comunale: si dedichi alla memoria di Gastone Sozzi uno tra i luoghi centrali della città oggi divenuti contenitore di quel degrado che avvelena il tessuto sociale cittadino (si provi a contare le piazze di spaccio..) e offre facili appigli ai neo-cultori del fascismo. Ad esempio, si intitoli a Gastone Sozzi Piazza del Bacio e la si renda laboratorio permanente a disposizione della Perugia partecipe, attiva e democratica.
Questo è un esempio della lotta al degrado di cui necessita la nostra città. Non i “Sindaci Sceriffo”, non la caccia all’ultimo dei pusher (mentre chi tira le fila del narcotraffico è libero di spassarsela), non i fascisti (sempre pronti a soffiare sul degrado sociale per promuovere guerra tra poveri) .
Una piazza per Gastone Sozzi è un debito storico da colmare, è un gesto di lotta per la costruzione di un avvenire migliore.

QUI LA PETIZIONE ON LINE

 

 

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