Perugia ricorda la guerra del sale
di Isabella Rossi
Quasi tutte le torri sparite in pochi mesi e quella fortezza, nata con il pretesto di difendere ed entrata poi come un corpo estraneo nel cuore della città. Delle sofferenze e gli ardori, le speranze ed i timori di un popolo cristiano in conflitto con il Papa, narra La guerra del sale, lo spettacolo teatrale (8/6 euro, intero e ridotto) che in 70 minuti vuol condurre - venerdì e sabato alle 21, domenica alle 21 e alle 18 - turisti e residenti a ripercorrere alcune travagliate pagine della storia perugina. Questo soltanto uno degli itinerari contenuti in Perugia Alive e proposti nei prossimi fine settimana, dal 5 agosto fino al 25 settembre, dal Consorzio Sat in collaborazione con il Comune e con la Camera di Commercio di Perugia.
Una Perugia sotterranea e ricchissima di reperti provenienti da oltre 2000 anni di storia cittadina è la meta di un altro affascinante itinerario con partenza dal Museo capitolare della Cattedrale di San Lorenzo, alle 11 alle 15,30 (5/3,50 euro intero e ridotto). E oltre alla visita guidata al centro storico (gratuita, il sabato alle 17 da piazza Italia), c’è anche una tappa particolarmente cara ai golosi. Con “Casa del cioccolato” Perugina (gratis fino a 13 anni e adulti a 3 euro) il venerdì alle 16 si può visitare il Museo storico della Perugina e rivivere la storia del marchio che ha reso il capoluogo umbro famoso nel mondo. Al termine, assicurato è “un dolce in omaggio per tutti”.
Al pacchetto, presentato questa mattina alla Sala della Vaccara dal presidente del Consorzio Sat, Massimo Laschi, in presenza dell’assessore comunale al Turismo, Giuseppe Lomurno, si aggiunge il “Perugia city tour”, che offre oramai da tempo un percorso cittadino a bordo del bus scoperto (14 euro, ridotto fino a 12 anni a 7 euro). Per fruire del pacchetto è richiesta la prenotazione e la presenza di almeno due persone. E su La guerra del sale, lo spettacolo narrato in 12 scene e in nove sale della Rocca Paolina anche attraverso materiale video, ha sottolineato il regista, Bruno Taburchi, è l’occasione per conoscere un periodo in cui i perugini hanno sofferto tanto dimostrando anche grandi qualità.

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