Il Pd dell’Umbria ha scelto simbolicamente la città di Montefalco per la prima riunione della direzione regionale. E proprio dal comune umbro protagonista delle cronache da più di tre anni per un buco di bilancio milionario prodotto dalle giunte di centrodestra, denunciato dalle opposizioni, accertato ma mai formalmente sanzionato, i dem hanno voluto lanciare un messaggio: stringiamo la nostra comunità intorno a chi porta la responsabilità di amministrare la cosa pubblica. Perché troppo spesso chi amministra è solo di fronte alle scelte più complicate e alle battaglie più significative, ancora di più quando è vittima di gogne mediatiche o, nel caso peggiore, giudiziarie. Come sta succedendo a Montefalco, con la vicenda delle irregolarità contabili denunciate dall’opposizione. Come è successo a Terni, con l’inchiesta e poi il processo Spada, chiuso con l’assoluzione piena di tutti gli imputati perché il fatto non sussiste oltre ogni ragionevole dubbio. “L’amministratore pubblico - ha sottolineato Bori prendendo in prestito una suggestione proposta da un iscritto - è un po’ come l’homo sacer di romana memoria. L’uomo che, secondo uno stigma, veniva considerato pericoloso per per i rapporti tra i cittadini e gli dei ed era fatto oggetto di pubblico ludibrio oltre che vittima di violenze ritenute legittime dalla legge”. “La nostra comunità ha il dovere - ha aggiunto il segretario - di sostenere chi porta la responsabilità di gestire la cosa pubblica nell’interesse della collettività”. Tra gli interventi che hanno contribuito ad accendere i riflettori sul tema quelli di Daniele Morici, consigliere di Montefalco, e di Leopoldo Di Girolamo, ex sindaco di Terni. Due casi che rendono evidente come troppo spesso la giustizia agisca secondo parametri paralleli: a volte tentennando, a volte colpendo in maniera ingiustificata. Ma anche di come il Pd sappia essere comunità. A Terni, anni di indagini, mesi di intercettazioni (telefoniche e ambientali) e pedinamenti, migliaia di pagine di carte inquisitorie e un’operazione che ha visto schierati 100 uomini delle forze dell’ordine, 40 mezzi oltre a un’elicottero, ha portato a un processo chiuso con l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste oltre ogni ragionevole dubbio di tutti gli imputati. Restano le cicatrici di una vicenda pubblica e umana devastante, di chi ha subito lo stigma e la gogna, di chi si è dovuto difendere senza aver commesso illeciti. “In quel caso - ha sottolineato Di Girolamo - il Pd è andato oltre le frasi di circostanza e si è fatto sentire comunità. Non sempre è così e quando non lo è si determinano rotture insanabili tra chi amministra e la sua comunità politica”. A Montefalco il Pd a tutti i livelli sta sostenendo con forza i consiglieri della minoranza che chiedono verità e giustizia. A livello regionale e nazionale gli esponenti dem si sono fatti cassa di risonanza di una vicenda imbarazzante e hanno messo in campo atti e strumenti volti a trovare una soluzione adeguata che tuteli, in primo luogo, i cittadini. “Montefalco - ha detto Morici - è una città che nel corso degli ultimi 13 anni ha subito molti torti, in primo luogo da parte di chi tra il 2009 e il 2019 ha amministrato la città lasciandole in eredità una massa passiva che si aggira intorno a 6, forse 7 milioni di euro, che corrispondono a circa il 150% dell’entità del bilancio.
In secondo luogo, dal 2019 in avanti, ovvero nella fase del dopo Tesei, quando ormai la voragine era stata prodotta, abbiamo continuato a subire innumerevoli forzature istituzionali, messe in atto dalla maggioranza di destra per impedire con mezzi che vanno oltre la normale amministrazione contabile, che la voragine risucchiasse al suo interno anche l’establishment politico della presidente di Regione. A questo punto, la comunità cittadina di Montefalco di verità in merito a ciò che è accaduto nel passato, in particolare negli anni in cui si è generato il buco, e chiarezza in merito al percorso che si deve intraprendere da qui in avanti, sia esso un dissesto, un predissesto o qualunque altro provvedimento di ripiano”. Ospite della direzione, in collegamento da Lampedusa, il sindaco di Pesaro e coordinatore nazionale dell’assemblea dei sindaci Pd Matteo Ricci, che oltre a sostenere tesi e proposte d’azione del Pd Umbria ha rilanciato il progetto dell’Italia mediana per un rilancio di Marche e Umbria oltre che delle capacità di elaborazione e visione del Pd.
 

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