Procurato allarme nella comunità assisiate e danno di immagine alla città di Assisi ma soprattutto, quando per fare sterile e dannosa polemica politica si usa scorrettezza e si getta discredito ingiustificato anche sulle forze dell’ordine.
La gravità dei fatti impone necessariamente un chiarimento immediato, che verrà chiesto anche per le vie formali dal Sindaco ai consiglieri di minoranza Pastorelli e Mignani.
Ieri pomeriggio i due consiglieri della Lega in cerca di notorietà hanno diffuso una nota stampa in cui affermano che “ripetutamente a Santa Maria degli Angeli bande di giovani extracomunitari incappucciati e con coltelli alla mano infastidiscono ragazzi che si trovavano nella piazza” inoltre i consiglieri affermano che questo sarebbe un “ennesimo atto di vandalismo e bullismo”.
Il tutto corredato del solito richiamo alla Amministrazione Comunale che dovrebbe “occuparsi della pubblica sicurezza e assicurare la legalità su tutto il territorio affinché i cittadini possano vivere in sicurezza”.
Per la verità, nella prima versione degli articoli comparsi sugli organi di stampa, il j’accuse dei ben informati consiglieri leghisti si scagliava anche contro le forze dell’ordine e di polizia, chiamando in causa la Questura.
Nella seconda versione del comunicato stampa, dopo l’evidente errata corrige da parte dei consiglieri, i riferimenti a Questura e forze dell’ordine sono scomparsi e il triplice richiamo si ferma all’Amministrazione comunale e alla sola polizia locale.
I fatti affermati dai consiglieri non sono presenti in nessuna denuncia relativamente allo scorso fine settimana nè risultano avvenuti precedentemente né tantomeno in maniera ricorrente, questo lo sa bene la polizia locale che è costantemente presente tutti i fine settimana con turno anche serale proprio sulla piazza di Santa Maria degli Angeli, insieme alla polizia di stato e alle altre forze dell’ordine. La piazza di Santa Maria degli Angeli è coperta da telecamere di videosorveglianza che consentono il riscontro dei fatti e l’identificazione 24 ore su 24. Ricordiamo anche che Assisi è la città umbra con maggior numero di telecamere di video sorveglianza per area e per abitante di tutta la Regione e tra le città più videosorvegliate d’Italia.Fatti così gravi come quelli asseriti dai consiglieri, che raccontano di bande incappucciate e soprattutto persone armate, perché non sono stati denunciati nell’immediatezza e con la solerzia che dovrebbe appartenere a pubblici ufficiali quali sono i consiglieri comunali?
La politica si fa sui temi, sulle problematiche reali ed effettive dei cittadini, senza procurare allarmi ingiustificati e danneggiare l’immagine della città screditando l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine e di polizia, che ci sentiamo solo di ringraziare per tutto ciò che fanno per la città Serafica.

I CAMMINATORI DI ASSISI - Boom di camminatori nel 2022, +26% rispetto allo scorso anno. Sono 4.203, provenienti da 57 nazioni, i camminatori che hanno raggiunto la Basilica di San Francesco in Assisi da soli, in gruppo o in compagnia degli amici a quattro zampe. I dati rilevati dalla Statio Peregrinorum, ufficio della Basilica di San Francesco, mostrano come i pellegrini, arrivati ad Assisi nel 2022, siano in maggioranza italiani con il 57,09% (78.55% nel 2021). Tra gli stranieri al primo posto i tedeschi (14,24%), seguiti da francesi con il 6,71%, austriaci (3,44%) e americani (3,01%). Tra gli amanti del “turismo lento” anche dalle Isole Figi, Singapore, Cina e Papua Nuova Guinea. Un trend in grande crescita che mostra come sia forte l’attenzione nei confronti della natura che ci circonda. Superato il record di pellegrini ad Assisi del 2019 (4.124). I cammini francescani sono l’esempio reale e concreto dei valori del Santo di Assisi: fraternità, accoglienza e rispetto dell’ambiente. L’incontro è stato aperto dai saluti del Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, e della sindaca di Assisi, Stefania Proietti, hanno partecipato l’Amministratore Unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa, il Presidente dell’Associazione Hospitale Laudato Si’, Carlo Menichini, e il Delegato della Statio Peregrinorum, fra Rafael Normando, OFMConv, che ha presentato tutti i numeri dei camminatori. L’evento è stato moderato dal responsabile dell’Ufficio Stampa del Sacro Convento di Assisi, Roberto Pacilio.
I DATI - Nei dati raccolti dalla Statio Peregrinorum si evince che chi percorre i cammini francescani sono in maggioranza uomini (51,70%) mentre le donne rappresentano il 48,30%. Il 96,03% l’ha percorso a piedi (94,08% nel 2021) e il 3,48% in bicicletta . Di questi pellegrini il 75,20% giunge ad Assisi in solitudine, mentre il 24,80% in gruppo. Sono 57 le nazioni da dove provengono. La maggioranza dei pellegrini sono italiani, ma è comunque un’esperienza conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Tra gli stranieri al primo posto ci sono i tedeschi, a seguire: Francia, Austria, Stati Uniti e perfino camminatori provenienti dalla Tanzania, Isole Figi, Giappone e Papua Nuova Guinea. I luoghi di destinazione preferiti dai camminatori sono: Assisi (92,38%), Roma (4,25%) e Ascoli Piceno (1,35%). I cammini francescani sono per tutte le età: al primo posto i pellegrini dai 30 ai 60 anni 45,90% (51.20% nel 2021), a seguire con il 35,30% gli ultrasessantenni (24,20% nel 2021), mentre tra i 18 e 30 sono il 14,15% (14,60% nel 2021) e infine il 4,30% è costituito da pellegrini di età inferiore ai 18 anni (10% nel 2021). 

ASSISI PICCOLO TEATRO DEGLI INSTABILI - Lo spettacolo è una cavalcata entusiasmante dentro la vita di Molière, che mette in scena il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, gli amori, i successi e i dispiaceri. Attraverso la vita di uno dei più grandi autori e attori di tutti i tempi, Fabrizio Falco riflette sul nostro tempo, sulla condizione dell’artista oggi e sulla società in cui viviamo, con sarcasmo, ironia e un certo distacco, in pieno stile Molière. Siciliano, dopo il diploma all’Accademia nazionale di arte drammatica di Roma, Fabrizio Falco a teatro è stato diretto da Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Massimiliano Farau, Walter Manfrè, Silvio Peroni, Francesco Saponaro, Andrea De Rosa, Roberto Andò, Valerio Binasco, Carlo Cecchi e Luca Ronconi. Appuntamento oò 3 marzo alle ore 21.00

DALLA MARCIA ALLA GIORNATA DELLA CURA - Le cose sono due: l’indifferenza o la cura. Tutto il resto è menzogna o ipocrisia. O te ne freghi, alzi le spalle, ti giri dall’altra parte, fingi di non sentire, pensi solo agli affari tuoi. Oppure ti prendi cura di te e degli altri, della tua vita ma anche di quella degli altri, di chi ti vuole bene ma anche di chi ha bisogno di aiuto, della tua casa ma anche della casa comune, delle persone ma anche di tutti altri gli esseri viventi. Domandiamoci: ma io, da che parte sto? Tra gli indifferenti o tra quelli che si prendono cura?
“Adesso è il tempo della cura,” ci dice la poetessa Mariangela Gualtieri. “Adesso” perché questo è il tempo in cui i segni della mancanza di cura si sono fatti più manifesti e pressanti: dal clima, alla pace, dalla salute al benessere delle persone, dalla democrazia alle istituzioni,… “Adesso” perché questo è il tempo in cui ciascuno fa la differenza: o resti concentrato solo su te stesso o cominci a prenderti cura anche degli altri. “Adesso” perché questo è il tempo in cui si ricostruisce un “noi” con cui affrontare i problemi enormi che incombono, altrimenti saremo travolti.
La cura è la via della pace perché ci rende tutti protagonisti, costruttori di pace. Perché costa fatica ma ci restituisce immediatamente felicità. Perché, al contrario di tanti discorsi, cambia le cose, trasforma il dolore e la solitudine in felicità. Della cura abbiamo bisogno come della felicità. E, come il covid 19 ci ha insegnato, non è solo un fatto personale ma politico. La cura richiede anche una certa organizzazione e l’organizzazione della cura è politica: di questo si devono occupare le nostre istituzioni. La cura è un diritto universale: ne avevano diritto le donne e i bambini morti ammazzati, sotto i nostri occhi, nel mare della Calabria così come i tanti che ancora oggi non hanno accesso ai servizi pubblici sanitari di base del nostro paese. E, come ha detto Joan C. Tronto, "il deficit di cura e il deficit democratico sono due facce della stessa medaglia". 
La cura è essenziale per difendere la dignità di tutti e attuare la nostra Costituzione, quella europea e quella universale del 1948. Per questo, dopo sei anni di ricerca-azione educativa, raccogliendo le sollecitazioni di Papa Francesco e di David Sassoli ma anche le straordinarie testimonianze di Marina Baretta e Monia Andreani, abbiamo promosso la Giornata della Cura della vita delle persone e del pianeta. Il 1 marzo, in occasione dell’Equal Care Day, decine di migliaia di giovani studenti usciranno dalle loro scuole (133) per andare, di città in città (113 di 19 regioni), a conoscere e ringraziare le persone che si prendono cura di noi e degli altri. Sarà una prima, grande, bella occasione per riscoprire il valore benefico della cura e illuminare tante storie, esperienze e attività di cura abitualmente ignorate e svalorizzate.

Flavio Lotti, Coordinatore della Marcia PerugiAssisi

 

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