PERUGIA - Sono in tutto 13 le persone arrestate dalla squadra mobile di Perugia, tra italiani e stranieri, nell'ambito dell'operazione antidroga 'Pony Express'. Fanno parte di tre diversi gruppi criminali intenti a spacciare eroina, cocaina e hashish nella piazza perugina.

La polizia ha eseguito nei loro confronti ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip Claudia Matteini su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Perugia. Altre sei persone sono attualmente ricercate. La squadra mobile ha sequestrato complessivamente due chili di cocaina e 700 grammi di eroina.

L'indagine ha avuto origine dall'arresto, del 7 novembre 2008, di Samir Louhichi, tunisino del 1974, trovato in possesso di circa 1 kg tra cocaina ed eroina. I successivi approfondimenti investigativi consentivano di individuare il fornitore della suddetta sostanza, un ivoriano residente a Caserta. Dalle indagini successive sono stati individuati tre distinti gruppi organizzati, tutti attivi a Perugia.

Per fidelizzare i propri clienti fornivano loro droga gratis, consegnata espressamente sotto forma di regalo in aggiunta a quella richiesta e pagata i presunti appartenenti a uno dei gruppi di spacciatori al centro dell'indagine ''Pony express'' della squadra mobile di Perugia. 

Altri 22 arresti sono stati invece eseguiti nel corso dell'indagine durata oltre due anni.  La squadra mobile perugina - diretta da Marco Chiacchera - ha accertato che due italiani e un tunisino avevano costituito un gruppo, guidato da una straniera latitante, con tantissimi clienti abituali. Fidelizzati anche - hanno spiegato gli investigatori - attraverso cessioni a titolo gratuito di droga. Gli appartenenti usufruivano dell'uso di un'abitazione, ma anche di una sorta di tutela legale in caso di guai con la giustizia assicurata dagli altri appartenenti attraverso il pagamento delle spese dell'avvocato.

Nel corso dell'indagine la squadra mobile ha individuato, oltre al gruppo che fidelizzava gli acquirenti con dosi gratis, un altro che spacciava tra il centro storico, corso Cavour e via della Pallotta. I presunti appartenenti che si sono alternati a capo dell'organizzazione, intrattenevano rapporti diretti - e' emerso sempre dagli accertamenti - con i fornitori (nigeriani, albanesi o magrebini), trattando i prezzi d'acquisto e le modalita' di cessione, esportare poi all'estero i guadagni dell'attivita' illecita. Il terzo gruppo oggetto dell'indagine della squadra mobile spacciava, oltre che nel centro storico, anche in via della Pallotta e Ponte S. Giovanni. Il presunto capo - ha accertato la polizia - acquistava gran parte dell'eroina e cocaina in Campania, da fornitori nigeriani e magrebini, anche avvalendosi di collaboratori che si ''accollavano'' il rischio dei viaggi.

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