PERUGIA - Consegnata stamani a Palazzo Cesaroni, nelle mani del presidente del Consiglio regionale Eros Brega, la petizione (promossa da Prc-Fds, Idv e Sel) firmata da 6500 cittadini di Terni che dicono no all’ipotesi di riattivazione di un inceneritore e chiedono modifiche al Piano regionale rifiuti e a quello dell’Ambito n. 4. Questi i punti centrali del documento: un piano operativo per la riduzione dei rifiuti alla fonte; raggiungimento dell’obiettivo minimo del 65 per cento di raccolta differenziata entro il 2012; realizzazione di un polo industriale del recupero e del riciclo; Promozione di un “autentico governo pubblico locale del ciclo dei rifiuti”. La petizione è stata acquisita formalmente dagli uffici dell’Assemblea legislativa e inizierà l’iter in seconda Commissione. All’incontro erano presenti anche il capogruppo regionale Prc-Fds Damiano Stufara e il consigliere regionale dell’Idv Paolo Brutti.

Il presidente del Consiglio regionale Eros Brega ha incontrato stamani a Palazzo Cesaroni una delegazione di cittadini di Terni che gli hanno consegnato formalmente una petizione popolare (“Non bruciateci il futuro”), corredata da 6500 firme con cui si chiede all’Istituzione regionale la modifica del Piano regionale gestione dei rifiuti e del Piano previsto per l’Ambito territoriale integrato n.4, per scongiurare il rischio della riattivazione di un inceneritore, realizzando azioni volte a ridurre il volume di rifiuti riciclando, riusando e recuperando il materiale: “Verso rifiuti zero”. La petizione è stata promossa da: Rifondazione comunista-Fds, Italia dei Valori e Sinistra ecologia e libertà; all’incontro hanno partecipato anche il capogruppo regionale Prc-Fds, Damiano Stufara e il consigliere regionale dell’Idv Paolo Brutti.

I sottoscrittori del documento esprimono la loro “netta contrarietà al progettato ritorno all’incenerimento dei rifiuti nella Conca ternana” e chiedono quindi la modifica dei relativi Piani (regionale e d’Ambito) in modo da assicurare “in tempi certi” i seguenti obiettivi: un piano operativo per la riduzione dei rifiuti alla fonte sul quale siano impegnati la Provincia di Terni e i Comuni dell’Ambito 4; il raggiungimento dell’obiettivo minimo del 65 per cento di raccolta differenziata entro il 2012, considerando una base per le azioni successive, per “andare ben oltre i limiti minimi indicati dalla legge”; realizzazione di un polo industriale del recupero e del riciclo, coinvolgendo aziende e consorzi del settore, puntando sull’innovazione per sviluppare una filiera completa; Promozione di un “autentico governo pubblico locale del ciclo dei rifiuti” per garantire gli interessi generali, attraverso un trasparente sistema di controllo pubblico del ciclo, assicurando informazione e partecipazione.

Il presidente Brega, nel prendere in consegna la petizione ha assicurato che “nell’ambito dei ruoli istituzionali assegnati all’Assemblea legislativa”, garantirà il massimo impegno affinché “le questioni poste dai firmatari possano trovare occasione di adeguata valutazione e discussione da parte degli organi consiliari”. A questo scopo il documento è stato formalmente acquisito dagli uffici e inizierà l’iter previsto in Commissione.

Secondo il consigliere Stufara, la consegna formale della petizione all’istituzione regionale, “assume un valore ancora più grande dopo la significativa dichiarazione del sindaco di Terni, Di Girolamo, che nei giorni scorsi apriva a scenari della chiusura del ciclo dei rifiuti che non comprendevano l’incenerimento. Abbiamo registrato oggi – aggiunge - ampia disponibilità a discutere nel merito delle proposte da parte dell’istituzione regionale, sia Assemblea legislativa che Esecutivo (la petizione è stata consegnata anche alla presidente della Regione e all’assessore all’Ambiente ndr). Reputo quindi importante questa attenzione rivolta dall'istituzione ad una opinione pubblica che sempre più, come in questo caso, sta assumendo il concetto di ‘salute’ come bene comune da salvaguardare sempre”. Un concetto che è stato ribadito anche dai componenti della delegazione di cittadini che hanno sottolineato il significato delle loro proposte che vengono da un territorio, quello ternano, “che ha vissuto una lunga e pesante ‘stagione di incenerimento’ e vuole ora cambiare decisamente pagina”.

Il consigliere Brutti ritiene di fondamentale importanza che la Regione faccia “un deciso passo in avanti nelle politiche e nelle azioni riguardanti il ciclo dei rifiuti, per porsi in linea con le più avanzate esperienze europee, puntando tutto su riduzione dei volumi, raccolta differenziata, riuso e riciclo. Occorre chiudere definitivamente il capitolo delle discariche e degli inceneritori, per affermare quello che ormai a tutti gli effetti è un diritto fondamentale: garantire la sostenibilità ambientale, sanitaria ed anche economica nel trattamento del ciclo dei rifiuti”. 

 

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