di Franco Cesario

PERUGIA - L’orrore di Firenze è solo il più macroscopico esempio di quanto sia pericolosa la deriva fascista; ancora largamente minoritaria e fortunatamente marginale, sta rialzando la testa perché tollerata, non ostacolata, a volte addirittura istituzionalizzata.

La presentazione del libro di Casapound a Bastia Umbra.
Noti “camerati” nominati in posti di risonanza ad Assisi.
Qualcuno vocifera di un insediamento neofascista nella montagna di Assisi con il favore di alcuni potenti del luogo: tutti segnali preoccupanti di risveglio anche nelle nostre zone.

Intollerabile, oggi più che mai ma non solo dopo i gravissimi avvenimenti di Firenze e Torino.
Il fascismo è un pensiero retrivo, aberrante, colpevole in Italia di una dittatura spietata: come indulgere con chi si definisce “fascista del terzo millennio”?

Nessuna istituzione deve essere connivente con questo cancro, nessuno spazio di aggregazione sociale deve essere concesso, nessun dialogo deve essere istaurato o tollerato con chi, se malauguratamente prendesse il potere, toglierebbe il diritto di parola a tutti gli altri.

Farli parlare, esprime le proprie aberranti idee, dargli agibilità e visibilità politica non è, come è stato scritto in un periodico a diffusione territoriale, “rispetto delle altrui idee” ma solo un clamoroso e tragico errore.
L’apologia del fascismo è un’azione gravissima, esserne complici o non riuscire a capire la pericolosità di chi la propugna è parimenti esecrabile.
Il nostro pensiero va oggi a quella comunità così duramente colpita, a quelle vite ingiustamente stroncate, alla barbarie di una società allo sbando capace di creare mostri così efferati senza studiare anticorpi forti e tempestivi.

Ecco l’errore da evitare.
Anche l’ignavia è un grave comportamento; che questi fatti, nella loro tragicità, abbiamo almeno il compito di servire da monito per chi incautamente amministra tappandosi gli occhi solo per qualche lurido voto in più.

Dedicato a Diop e Samb, con la morte nel cuore e tanta rabbia contro chi sa solo odiare.

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