Mario Monti è ossessionato dalla parola “austerità”. Bisogna tagliare la spesa pubblica – dice ogni santo giorno il professore – peccato solo che a essere tagliati, sin qui, siano stati solamente i servizi essenziali per i cittadini più poveri: dalla scuola alle pensioni passando per gli ospedali. Contemporaneamente, l’imposizione fiscale ha raggiunto il massimo storico, colpendo ancora una volta le fasce più deboli della popolazione.

I tromboni e i parrucconi che tifano per Monti, se osi criticare il professore, ti rispondono che “sei solo un demagogo: il presidente del consiglio non poteva fare diversamente per sistemare il bilancio ed evitare il fallimento dell’Italia”. Ora, a parte il fatto che il premier non ha assolutamente salvato il paese. Si tratta di una bufala colossale, che si propaga soltanto grazie ai media asserviti. La realtà dei fatti è ben altra e dice con Monti il debito pubblico ha toccato il massimo storico, che il Pil e l’occupazione sono crollati, che il rapporto deficit/Pil è molto peggiore dell’era Berlusconi.

 

Insomma, la situazione del nostro paese s’è aggravata: solo un cieco e una persona ideologizzata non riesco a vedere ciò. Ma rimediare al disastro in atto, se solo non ci fossero questi finti tecnici al governo, sarebbe ancora possibile. Basterebbe fare 5-6 cose subito e si recupererebbero decine di miliardi di euro, senza mettere le mani tasche dei più povere. Volete delle proposte concrete, se no poi dite che “sappiamo solo protestare”? Eccole:

- drastica dieta per le pensioni d’oro, che ci costano ben 13 miliardi di euro e sono assolutamente immorali. Tale somma potrebbe benissimo essere portata a 5 miliardi di euro e nessun pensionato d’oro farebbe la fame;

 

- legalizzazione di prostituzione e marijuana: si darebbe una mazzata tremenda alle mafie e si recupererebbero almeno 5-6 miliardi di euro l’anno. In molti Stati occidentali, il sesso a pagamento e le droghe leggere sono già legali e i benefici sono sotto gli occhi di tutti;

- riduzione dei privilegi dei militari e in particolari degli ufficiali: un risparmio di un paio di miliardi l’anno sarebbe facilmente ottenibile;

 

- tetto massimo degli stipendi dei manager pubblici portato a 200mila euro l’anno, che poi è uno stipendio persino troppo alto, visto che è superiore al compenso di Hollande e della Merkel. Drastica riduzione, inoltre, del numeri dei consiglieri di amministrazioni nelle società a partecipazione statale: un altro risparmio di 2-3 miliardi di euro è garantito;

- secondo la Uil, la politica nel suo complesso costa 24 miliardi di euro l’anno. Basterebbe ridurre i costi di un quarto e avremmo recuperato ben 6 miliardi di euro.

 

- introduzione dell’Imu sugli immobili di chiesa, banche e sindacati: altri 2-3 miliardi di euro garantiti.

Queste, naturalmente, sono solo alcune delle cose concrete che si possono fare per mettere in salvo i conti pubblici. Che cifra abbiamo raggiunto? Ben 28 miliardi di euro l’anno! Ovvero il valore di una manovra finanziaria pesantissima! 28 miliardi di euro risolverebbero gran parte dei nostri guai. L’obiettivo della nostra classe politica, finti tecnici inclusi, evidentemente non è quello di farci uscire dalla crisi economica e finanziaria.

http://www.controcopertina.com/monti-vuoi-una-barca-di-soldi-ti-dico-dove-prenderli/

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