PERUGIA - “Resta ancora l’allerta dopo il guasto che si è verificato ieri sera alla diga di Montedoglio e comunicato alle 21.40 a tutte le istituzioni preposte”. È quanto sottolineano dal Centro regionale di Protezione civile, ricordando che “immediatamente al verificarsi dell’evento è stata disposta l’apertura del Centro Funzionale e della Sala Operativa Unica Regionale della Regione Umbria ai fini di un costante monitoraggio”. Presso la Prefettura di Perugia è stato attivato il Centro Coordinamento Soccorsi dove fin da subito Vigili del Fuoco, Polizia stradale, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato e i rappresentanti della Regione Umbria hanno condotto l’attività dei soccorsi.
“I Comuni di Città di Castello, Citerna, San Giustino, Montone Umbertide, con le proprie strutture di Protezione civile – rilevano dal Centro regionale -, si sono attivati per assistere la popolazione che a scopo precauzionale nella notte aveva lasciato le proprie abitazioni, per un totale di circa 1000 persone, con la preziosa collaborazione delle Associazioni di volontariato presenti sul territorio che hanno prestato la dovuta assistenza”.
L’allontanamento dalle case “è stato deciso a causa dell’innalzamento del livello del Tevere, dove si stava riversando l’acqua fuoriuscita dalla frattura nella diga. Tutti i ponti lungo il Tevere dalla località di Sanaepolcro a Città di Castello, in Umbria, sono stati chiusi per precauzione. La piena del Tevere ha superato l’abitato a Città di Castello, senza provocare particolari danni se non esondazioni sparse in territori agricoli”.
“L’acqua - concludono dal Centro regionale di Protezione civile - continua a calare dalla diga e solo a partire dal pomeriggio e nei prossimi giorni sarà possibile cominciare a verificare i danni subìti dalla diga e quelli provocati dall’inondazione”.
 

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