Di Armando Allegretti e Nicola Bossi

PERUGIA - Ha chiesto l'assoluzione di Amanda Knox, l'avvocato Carlo Dalla Vedova concludendo la sua arringa difensiva. Dalla Vedova ha sottolineato più volte riprese l'illogicità di numerosi passaggi della sentenza di primo grado. "Alla luce dell'assoluta incapacità della sentenza di raggiungere i limiti di legge per la condanna - ha detto - dei gravi e gravissimi errori fatti, dell'incertezza in cui tuttora permaniamo, l'unica decisione possibile che può essere presa è l'assoluzione". L'avvocato ha poi lasciato spazio all'altro legale della Knox, Luciano Ghirga, per l'altra parte dell'arringa e le conclusioni.

L'immagine di Amanda Knox "è stata massacrata su dati sensibili come sesso e salute, anche da sette libri", ha sostenuto l'avvocato Luciano Ghirga, aprendo così la sua arringa davanti alla Corte d'assise d'appello di Perugia. "Un processo che inizia il 7 novembre del 2007 - ha sottolineato il legale -, il giorno precedente all'udienza di convalida del fermo con la pubblicazione del verbale del provvedimento". L'avvocato Ghirga ha ricordato i 400 colloqui avuti con la Knox. ''Questa vicenda che mi ha preso il cuore - ha aggiunto - ma non ha mai impedito di credere ad Amanda''.

Il legale ha poi definito ''ineccepibili'' le conclusioni della perizia sulle tracce di Dna, fatta svolgere dai giudici d'appello, che ha definito ''non attendibili'' i risultati della polizia scientifica. ''Abbiamo condiviso - ha detto - la non attendibilità della traccia genetica attribuita a Meredith sul coltello, c'era dell'amido sulla lama e questo prova l'uso domestico perchè altrimenti si sarebbe trovato sangue''.

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PERUGIA - Molto probabilmente entrerà in camera di consiglio lunedì prossimo, la Corte di Assise di appello di Perugia a cui spetta il compito di giudicare Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. Lo ha annunciato poco fa il presidente della Corte, Claudio Pratillo Hellman. Inoltre domani inizieranno le repliche delle parti. Lunedì, invece, saranno lasciati per ultimi i difensori degli imputati. Quindi la camera di consiglio e la sentenza.

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PERUGIA - "Siamo consapevoli dell'innocenza di Amanda Knox": inizia così l'arringa dell'avvocato Carlo Della Vedova, legale della ragazza americana, nell'ambito del processo sulla morte di Meredith Kercher giunto ormai alla fase conclusiva tanto che si prevede per sabato o massimo lunedì prossimo la sentenza in appello.

"La verità non muore mai", ha continuato l'avvocato Della Vedova, "è per questo che oggi nell'arringa d'appello siamo più tranquilli di due anni fa. La verità infatti è emersa durante le fasi di questo processo tramite il confronto tra accusa e difesa e tra i periti di parte e quelli nominati dalla Corte d'appello. Amanda e Raffaele sono innocenti perché non hanno commesso nessuna azione delittuosa la sera del 1 novembre 2007 quando venne uccisa la povera Meredith".

Il legale rivolgendosi direttamente alla Corte e ai giudici popolari: "All'inizio di questa storia i pescherecci super tecnologici dell'accusa avevano riempito le reti. Poi però una volta raggiunto il porto, analizzato il pescato, in quelle reti non c'è rimasto più nulla che possa ricondurre al delitto i due ex fidanzati".

Della Vedova ha anche ricordato l'accanimento contro Amanda: "È stata impalata nella pubblica piazza, sono stati messi alla mercè di tutti molti aspetti privati che nulla entravano con il processo come il sesso, le sue convinzioni religiose e persino il suo stato di salute".

"Siamo consapevoli dell'innocenza di una ragazza da mille giorni in carcere'', ha continuato l'avvocato Dalla Vedova. Il legale ha inoltre definito la giovane americana "una ragazza diversa da come è stata descritta".

"Affrontiamo questo processo - ha detto - con animo più sereno rispetto al primo grado. Abbiamo avuto conforto dai risultati della perizia sulle tracce di Dna, (definiti inoltre, dal legale stesso non attendibili i risultati della scientifica - n.d.r.). Oggi le reti sono vuote - ha sottolineato Dalla Vedova riferendosi all'accusa - e ci sono pochi elementi".

In aula sono presenti Amanda Knox e Raffaele Sollecito. La Corte ha stabilito che, previa richiesta, potrà essere ripresa in diretta televisiva o registrata la lettura della sentenza. Gli accrediti di giornalisti e operatori questa mattina sono saliti da 352 di ieri pomeriggio ai 391.

 

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