PERUGIA - L'audio di un'intervista concessa a un giornalista inglese dal sostituto procuratore di Perugia Giuliano Mignini, è stato consegnato ieri da uno dei difensori di Raffaele Sollecito, l'avvocato Luca Maori, al procuratore generale Giancarlo Costagliola che insieme allo stesso magistrato e a Manuela Comodi rappresenta l'accusa nel processo d'appello al giovane pugliese e ad Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher.

Lo sostiene il settimanale ''Oggi'' in un articolo in edicola da domani del quale è stata fornita un'anticipazione. ''Gli ho consegnato il dischetto senza fare commenti'' ha rivelato a Oggi l'avvocato Maori. Nel cd - sostiene il settimanale in una nota - le dichiarazioni rese da Mignini in un lungo colloquio con Bob Graham, giornalista inglese che collabora con il tabloid The Sun. Secondo Oggi il magistrato, ''ammettendo che nella stanza del delitto non sono state trovate tracce biologiche della presunta assassina Amanda Knox'', dice che ''in linea teorica Amanda potrebbe aver istigato il delitto anche stando in un'altra stanza''.

''Un virgolettato cruciale - afferma ancora il settimanale -, che contrasta con la sostanza della sua requisitoria, in cui sosteneva che Amanda avesse avuto un ruolo doppiamente attivo: sarebbe stata la mente dell'orgia poi sfociata nel delitto e il braccio che ha tenuto ferma Meredith mentre Rudy (Guede - ndr) e Raffaele la sgozzavano''. Inoltre, nell'intervista, Mignini - prosegue la nota - ammetterebbe ''in tutta tranquillità che la polizia scientifica non ha trovato le tracce perchè non ha esaminato tutto'' perchè ''mancava il tempo per fare una perizia scientifica a tutto campo''.

Il processo d'appello a Sollecito e alla Knox, condannati in primo grado a 25 e 16 anni di reclusione anche se entrambi si proclamano innocenti, riprendera'' il 18 giugno con la deposizione di Mario Alessi.

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