Barbara Isidori

Il sogno è quello di un mondo in cui nessuno debba sentirsi straniero in qualsiasi parte decida di vivere. Il desiderio, forse abbastanza utopico, può però cominciare ad avere qualche base. Iniziando a cambiare alcune norme che regolano la vita degli immigrati in Italia. Per questo è nata la campagna “L’Italia sono anch’io”. L’idea è quella di portare in Parlamento due proposte di legge di iniziativa popolare. Una che riformi la normativa sulla cittadinanza dei cittadini stranieri e un’altra che consenta agli stessi di avere accesso al diritto di voto. La campagna, che partirà anche in Umbria, è stata presentata questa mattina a Palazzo Cesaroni da Flavio Lotti, Coordinatore nazionale Tavola della pace, Ismael Ali Mouktar, Segretario generale della Consulta per l’immigrazione, Mariya Vatavu, dell’associazione Seconda Generazione, Alessandro Vestrelli, dirigente servizio Rapporti internazionali e cooperazione Regione Umbria più rappresentanti delle diverse associazioni coinvolte.

“Vogliamo portare avanti questa iniziativa” ha detto Lotti “Per promuovere i diritti di cittadinanza e lasciare un segno indelebile nelle coscienze degli italiani e un’impronta importante nelle nostre norme giuridiche. Da qui a marzo, periodo in cui raccoglieremo le firme necessarie per presentare la nostra proposta, ci impegneremo affinché questo diventi un tema politico importante. Vogliamo che sia attuato per tutti il principio di uguaglianza previsto dalla nostra Costituzione all’articolo 3”.

In pratica la campagna di “L’Italia sono anch’io” si propone di apportare cambiamenti strutturali alla legge sulla cittadinanza per gli immigrati. Attualmente con la norma n.91 del 1992 prevede tre tipi di cittadinanza: per nascita, per naturalizzazione o per matrimonio. Per quanto riguarda la nascita la proposta di legge prevede che stabilisce che sono cittadini italiani tutti i bambini nati in Italia che abbiano almeno un genitore legalmente soggiornante e non lasciare che la cittadinanza sia invece conferita solo dopo il 18esimo anno di età se entrambi i genitori non hanno ancora la cittadinanza.
Con l’attuale legge non si fa differenza tra i minori non nati in Italia e gli adulti che restano stranieri a tutti gli effetti. Possono diventare italiani solo dopo il raggiungimento della maggiore età dimostrando 10 anni di residenza legale ininterrotta, con lavoro o studio regolare. La proposta riconosce invece che i non nati in Italia possano veder riconosciuto il loro diritto se abbiano soggiornato legalmente in Italia al raggiungimento dei 18 anni. Inoltre saranno i Sindaci a rappresentare i diritti presentando loro stessi la richiesta al Presidente della Repubblica. In più la campagna propone di dimezzare, quindi 5 anni e non più 10, gli anni di soggiorno in Italia per poter richiedere la cittadinanza.

“Vogliamo rendere gli immigrati cittadini di serie A rendendoli italiani a tutti gli effetti. Questo ovviamente nel massimo rispetto della legalità” ha commentato segretario generale della consulta “Sabato in Umbria saranno allestiti diversi banchetti per la raccolta delle firme. Durante la giornata nazionale del primo ottobre ne sono state raccolte già 10 mila. Ce ne servono altre 40 mila per rendere effettiva la nostra proposta”.

Insieme ai diritti di cittadinanza “L’Italia sono anch’io” si propone di garantire il diritto di voto in città, province e regioni per stranieri in possesso del titolo di soggiorno da 5 anni per il suffragio universale nelle comunità locali. “Non si può lasciare senza voce una parte considerevole della cittadinanza. Secondo il dossier Caritas 2011 gli immigrati in Umbria, in modo particolare, rappresentano l’11% della popolazione” ha detto Vestrelli “Garantendo loro la possibilità di essere attivi li avremo alleati per le campagne contro la legalità. La regione Umbria ha già comunque aderito al progetto presieduto dal sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e faremo di tutto per portarlo avanti al meglio”.

Sabato 19 quindi partirà la raccolta firme per la campagna in diverse zone della città. Così come si faranno promotrici le associazioni che in Umbria hanno aderito: Tavola della Pace, Coordinamento Nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, Comitato primo marzo, Associazione il Pettirosso di Terni, Libera Perugia e Libera Terni, ARCI Umbria, Consulta per l’immigrazione del Comune di Perugia, ANOLF Umbria, CGIL, SEL Umbria, Forum immigrazione PD, Rete G2 Perugia, La Casa dei popoli di Foligno.
Per qualsiasi informazione, per contributi si può consultare il sito internet: www.litaliasonoanchio.it.
 

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