“L’Assemblea legislativa trovi una soluzione, nel rispetto della normativa vigente sul reclutamento del personale, al problema dell’imminente scadenza dei contratti di collaborazione dell’Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea (Isuc), prevista per il 31 dicembre, che non possono essere rinnovati secondo le valutazioni e gli approfondimenti normativi effettuati. È necessario attivarsi in modo da evitare la possibile chiusura dell’Istituto a partire dal 1 gennaio 2022, dato che né il presidente dell’Isuc, né il Comitato tecnico-scientifico possono sottoscrivere atti contrari alle norme di legge o sostituirsi alle competenze spettanti ai massimi livelli istituzionali ed esecutivi in capo al presidente della Giunta regionale e al presidente dell’Assemblea legislativa”. Questa la richiesta avanzata dai consiglieri regionali del Partito democratico, Simona Meloni, Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Fabio Paparelli e Donatella Porzi, in una mozione urgente depositata oggi.

L’atto di indirizzo, incentrato sugli “intendimenti in merito alla operatività dell’Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea dopo la gestione commissariale e l’approvazione della nuova legge regionale di fronte alla scadenza dei contratti di collaborazione del personale” evidenzia che l’Isuc  rappresenta “un patrimonio culturale per la nostra regione e si prefissa l’obiettivo di approfondire e diffondere la conoscenza della storia dell’Umbria contemporanea attraverso la promozione e la cura di ricerche, studi e pubblicazioni; l’archiviazione di documenti, pubblicazioni e altri tipi di testimonianze, con biblioteca e archivio storico; la formazione di gruppi di studio e ricerca, e assegnazione di borse di studio e la promozione di attività didattiche, quali corsi di aggiornamento per insegnanti, e organizzazione di altre iniziative convegnistiche, offrendo anche servizi per i ricercatori”.

 “Il 21 aprile 2020 - si legge nel documento - I’Isuc viene commissariato al fine di attuare un processo di ridefinizione di ruoli, modalità operative e assetti istituzionali, individuando un nuovo Commissario con mandato fino al 31 dicembre 2020, prorogato successivamente, fino a settembre 2021.  In oltre un anno di gestione commissariale non è stata attuata, in alcun modo, la necessaria riorganizzazione funzionale dell’ente e addirittura si è proseguito, senza alcuna visione, con la proroga dei contratti di collaborazione in essere, ora considerati non riproponibili. Il 27 aprile 2021 l’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la proposta di legge “Ulteriori modificazioni alla legge regionale 6/1995 (Ristrutturazione organica e funzionale dell'Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea) che prevede una riorganizzazione funzionale dell’Istituto”. 

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