di MC www.ac-perugia.net

PERUGIA - Al di là della pochezza del Fondi, squadra di volenterosi giovanotti che hanno cercato in tutti i modi di opporsi, ma inutilmente, al Perugia, tanta era la differenza dei valori in campo e tanta la voglia dei Grifoni di onorare la maglia con Grifo sul petto nel giorno della "memoria biancorossa", dedicata al piccolo grande "Gerd", la squadra vista ieri, in terra laziale, è apparsa in gran forma e in grado di controllare ogni zona del campo con personalità e sicurezza. Sarà stato per la crescita della condizione fisica di Tozzi Borsoi e Carloto, per la sicurezza mostrata da Russo, lontano parente di quello visto qualche tempo fa, ed autore di una prestazione senza sbavature, a parte qualche scivolone per colpa di un terreno insidioso e non adatto al calcio, sarà stato anche per il diligente rispetto delle consegne da parte di Anania e Pupeschi o forse perché Moscati ha giocato un po' più vicino a Tozzi Borsoi, quasi in posizione di seconda punta, comunque sia, a nostro giudizio, la gara di Fondi, è stata la più convincente tra quelle disputate in trasferta dal Grifo. Finalmente siamo andati al tiro con i centrocampisti, cosa che auspicavamo da tempo, ed infatti c'è scappato un bellissimo gol di Carloto, tutt'altro che "scarso", come un po' frettolosamente era stato giudicato da qualcuno.

Il centrocampista brasiliano doveva solo recuperare una buona condizione fisica, dopo l'infortunio subito tempo fa, per poter dimostrare di saper giocare al calcio e bene come dimostrato nei due campionati di Lega Pro vinti consecutivamente. Bene Borgese in cabina di regia e, cosa scontata e lapalissiana, eccellente la prova di Clemente. Battistini, all'occorrenza, ha saputo anche rimodellare la squadra, passando dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2, infoltendo il centrocampo, o dando maggiore densità la reparto, come dicono oggi gli addetti ai lavori, e spostando Clemente dietro le due punte, ruolo in cui è libero di inventare e di proporre le sue giocate con maggior libertà, perché protetto alle spalle dalla linea dei tre centrocampisti, per l'occasione Borgese, Carloto e Giuliacci. Anche il portiere Giordano ci è apparso ben diverso da quello visto fin qui. Gli abbiamo visto fare quelle cose che dovrebbero essere nel bagaglio dei fondamentali di ogni portiere, ovvero: uscite in presa alta nella propria area, ed anche oltre, prese sicure e più attenzione nei calci piazzati, maggiore intesa con i propri compagni di reparto, miglior gestione della palla in fase di rilancio. Bene così. Di Battistini abbiamo già detto in diverse occasioni, non ci siamo molto divertiti lo scorso anno, ma non sempre per colpa del suo credo tattico o delle sue convinzioni calcistiche, ed anche quest'anno qualche sua scelta ci ha lasciati perplessi, al di là del risultato finale della gara casalinga o esterna. Apprezziamo la professionalità del tecnico e la serietà dell'uomo, anche se ci chiediamo perché le soluzioni vincenti praticate nei secondi tempi, non le adotta fin dal primo minuto. Ci piacerebbe vedere un Perugia più incisivo sulle fasce, vorremmo vedere più sovrapposizioni sugli esterni e qualche bel cross dal fondo, a rientrare, per la testa di Tozzi Borsoi o per le incursioni dei centrocampisti, oppure uno degli esterni tentare di saltare più spesso il suo diretto avversario e creare una situazione da uomo in più.

Ci piacerebbe vedere un centrocampista, a turno, inserirsi da dietro e tentare il tiro, o qualche schema che portasse al gol anche uno dei due centrali di difesa. Forse gli uomini a disposizione del tecnico non sono dotati delle caratteristiche richieste o forse è i modulo con due solo centrocampisti che non rende possibile alcuno delle situazioni descritte. Tuttavia ci sembra che su alcune cose la squadra ci stia lavorando e speriamo che con il rientro degli infortunati Ferri Marini, Benedetti e Moneti, qualche variante sia praticabile. Per quello che si è visto ieri, le due punte che giostrano vicine, anche se a volte "si sono intruppate" come ha detto nel commento di ieri il buon Tramontana, hanno reso la vita difficile alla difesa del Fondi, più di quanto avrebbe fatto il solo Tozzi Borsoi, quale punta unica, e se accanto a lui dovesse tornare ad agire un redivivo Bueno, o Gucci, o Ferri Marini, con un Clemente ispirato e in stato di grazia, sicuramente il problema delle tante occasioni mancate passerebbe in secondo piano, perché alla fine un paio ne butti dentro. 

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