DI BNC

PERUGIA - E’ stato il giorno dell’ex numero uno della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nel corso della requisitoria dei suoi avvocati nel procedimento davanti al Gup di Perugia per l’inchiesta sui grandi appalti gestiti da una presunta cricca formata da costruttori e funzionari infedeli. Se Bertolaso nei giorni scorsi aveva dato l’impressione di un’area di sfida ai Pm, oggi invece si è commosso più volte pensando al tritacarne mediatico e delle accuse nel quale sarebbe finito insieme alla sua famiglia.

“Sono 20 mesi un bersaglio” ha spiegato ai cronisti Bertolaso “Avete scritto che avevo una villa in Costa Azzurra, una a Montecarlo, un'altra con piscina a Positano, che si cercavano i miei conti all'estero, che avevo la cittadinanza greca, mia moglie la chiamavano 'Lady Bertolaso', che le mie figlie avevano avuto 30 mila euro da Anemone. Ogni giorno hanno continuato a gettare fango su me e la mia famiglia senza toccare quei capi di accusa che stamattina ho demolito completamente. Non è stata una macelleria mediatica e un massacro inaudito?”.

Dalla commozione ai puntelli della difesa Bertolaso – i favori del costruttore Anemone in cambio di appalti -: “La gestione di Bertolaso è stata diretta solo alla tutela dell'interesse pubblico'' ha ribadito l’avvocato Dinacci “E’ stato colui che ha tagliato del 30-40 per cento le aspettative di guadagni da parte del gruppo di Diego Anemone. Tutto questo emerge dalle intercettazioni. Ma se Bertolaso era corrotto perchè quando ha tagliato i costi non c’è nemmeno una sua protesta nei suoi confronti?”

L’ex capo della protezione civile in aula, per una dichiarazione spontanea, ha anche affrontato la questione dei famosi massaggi sessuali dei quali avrebbe usufruito come favore in cambio di altri più remunerati favori: “Favori sessuali - ha spiegato ancora il suo avvocato - addirittura se andate a vedere la requisitoria del pm, la dottoressa Tavarnesi, ha detto non è sicuro che ci sia stato un rapporto sessuale, sta di fatto che Bertolaso ha fatto un massaggio. Mi pare che loro stessi hanno ammesso che non c'era niente di provato come ho sempre detto". Per sabato è attesa la decisione del Gup sul rinvio oppure no dei 19 indagati.

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