PERUGIA - Da mesi la Grifo Latte sta lavorando ad un piano di riorganizzazione aziendale che potrebbe prevedere un forte ridimensionamento dello stabilimento di Fossato di Vico. In un contesto di forte crisi, che colpisce soprattutto la fascia appenninica, è di fondamentale importanza mettere in campo tutte le sinergie economiche ed istituzionali, per cercare di salvaguardare la presenza sul territorio dell'alto chiascio di una delle aziende leader del settore agro alimentare caseario – così in una nota il Consigliere Regionale Andrea Smacchi.

La Grifo Latte fin dal 1969 si è sempre contraddistinta per una progressiva e costante politica tesa alla valorizzazione della tipicità dei prodotti umbri, aumentando costantemente nel tempo i propri standard di qualità che gli hanno consentito di raggiungere livelli di eccellenza nel proprio settore.

Va pertanto valutata positivamente la volontà dell'azienda di proseguire su una politica di investimenti legati al territorio, soprattutto se ciò avviene in un momento di forte crisi come l'attuale, ma il nuovo piano industriale che la Grifo latte sta predisponendo non potrà fare a meno di mettere al centro del ciclo produttivo anche il sito di Fossato di Vico e le maestranze che all'interno vi operano (15 dipendenti) che in questo contesto si aspettano impegni concreti e tempi certi a salvaguardia del proprio futuro lavorativo e dell'attività produttiva.

Un'azienda così importante che conta 5 stabilimenti in Umbria ed uno nel Lazio, con sei marchi di eccellenza ed in costante crescita, nel percorso di riorganizzazione deve poter contare anche su un'interlocuzione attenta da parte delle istituzioni oltre che con le parti sociali al fine di salvaguardare quel connubio vincente fra valorizzazione delle risorse del territorio ed attività industriale.

Sono convinto – conclude Smacchi – che sussistano i presupposti per continuare a far crescere una realtà industriale così importante per l'intera Regione come la Grifo Latte ed al contempo salvaguardare ed valorizzare tutti i siti produttivi, a partire quello di Fossato di Vico sul quale, in tempi certi, è opportuno condividere una strategia di possibile rilancio legata anche ad una possibile riconversione delle attività che vi si potranno svolgere.
 

Condividi