Finalmente, dopo quasi un anno, è arrivata la decisione della Giunta Romizi, per alcuni dei suoi membri molto sofferta, di coprire i fasci littori rinvenuti nel Mercato coperto. Esprimiamo dunque viva soddisfazione per l’esito di questa vicenda, sorta nel 2019, e ben presto salita alle cronache nazionali e locali. Ci diciamo soddisfatti perché l’antifascismo è il perno della nostra Costituzione e del nostro bagaglio culturale e valoriale, e va difeso e divulgato non solo con le parole ma anche con i fatti. Era quasi un anno fa quando, come Gruppi di centro sinistra a Palazzo dei Priori, chiedemmo di poter effettuare un sopralluogo al cantiere del Mercato Coperto. Non ci saremmo mai aspettati di trovare, nel grande spazio della futura piazza del Mercato, due raffigurazioni del Grifo con accanto un fascio littorio. Due fasci fino a quel momento nascosti, e ora, invece, ristrutturati e valorizzati.

Abbiamo sempre detto, sia in Comune che in Regione, che ritenevamo inaccettabile che fosse proprio quella l’immagine che Perugia arriva ad offrire a cittadini, turisti e visitatori. Abbiamo continuato con il dire che era altrettanto inaccettabile ristrutturarla e riqualificarla con fondi pubblici, dato che si tratta di un’opera raffigurante il fascio littorio, simbolo del Partito Nazionale Fascista, di un regime autoritario e di un drammatico segno lasciato sulla storia del Novecento del nostro Paese.

Si è sollevata una reazione, forte e corale, contro il rinvenimento e la valorizzazione di questi due simboli del fascismo: in città, con una grande manifestazione di piazza lo scorso autunno, e una lettera a firma di buona parte della comunità accademica perugina, e anche in sede istituzionale, dove come centro sinistra abbiamo discusso un’interrogazione sul tema. Il Sindaco Romizi, stranamente presente in quell’occasione, ci appellò come “maldicenti”. La parola giusta invece era “preoccupati”.

Preoccupati, perché quando si amministra una città, senza tirare una linea mai veramente netta con il fascismo, quando si organizzano, come ha fatto il Comune di Perugia in occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo del 2020, cerimonie ed eventi ufficiali con case editrici di proprietà di movimenti neofascisti, quando si derubrica il tema dei fasci del Mercato coperto, che l’Amministrazione ha pensato bene di svelare, mostrare e restaurare, il tutto con soldi pubblici, senza chiedersi perché, dopo la guerra, qualcuno aveva deciso, con sacrificio e orgoglio, di coprire quei fasci con la malta, l’allarme è giusto e doveroso. Va ricordato, tra l’altro, che la vicenda dei fasci al Mercato coperto ne ha chiamate altre, tristemente simili, a sé. “Scimmia ebrea” è il disgustoso epiteto con cui è stato imbrattato, qualche mese dopo e non per la prima volta, il busto in memoria di Guglielmo Miliocchi, antifascista perugino. Un gesto indirettamente incoraggiato dall’esempio di una classe politica e amministrativa che non è in grado, o che non è convinta, di tirare una linea netta con il fascismo.

Senza contare che il dibattito, acceso giustamente sull’inopportuna scelta di riportare alla luce la raffigurazione di due fasci littori all’interno del nuovo Mercato Coperto, fino a quel momento sconosciuti e non visibili, non può non allargarsi al rilancio di questa importante struttura e, in generale, di tutta l’area circostante. La riqualificazione strutturale e il miglioramento del Mercato Coperto costituiscono certamente una buona notizia per la città, ma il vero rilancio di questa struttura non può che passare dalle attività che verranno svolte in questo luogo. Che potrebbero essere forse compromesse e messe a repentaglio nella loro riuscita, oggi meno certa con due grandi fasci littori sopra la testa. A seguito di tutte queste reazioni e riflessioni, dopo quasi un anno di discussioni, polemiche e richieste di copertura di quei fasci littori, si è riunito anche un gruppo di lavoro, voluto dal Sindaco ma al quale lo stesso ha ritenuto di non partecipare, composto da alcuni capigruppi di maggioranza e opposizione e da alcuni soggetti esterni. Anche in quell’occasione, abbiamo ribadito la nostra ferma contrarietà al rinvenimento e valorizzazione dei due simboli del fascismo, chiedendone ancora una volta la copertura. E questo è emerso dall’incontro: la volontà generale di ricoprire alla vista quei fasci.

Ora che questa brutta pagine sta per essere chiusa una volta per tutte ci permettiamo di ricordare che la storia va studiata tutta, anche per ricordare quello che è stato. E che non può più essere. Di certo, non in seno ad un’Istituzione. Il Comune di Perugia lo tenga a mente.

 

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