PERUGIA - Sono oltre 3.000 le imprese attive in Umbria legate al settore delle energie rinnovabili, con quasi 12.000 addetti, ma ''il decreto sulle energie rinnovabili approvato recentemente dal Governo sta creando una situazione di grave incertezza e confusione per le imprese che hanno investito'': e' quanto sottolinea Giovanni Lillocci, presidente di Cna istallazione impianti dell'Umbria. ''La stessa incertezza - prosegue Lillocci in un comunicato - e' avvertita anche fra i cittadini e gli enti, con il risultato che questo settore, uno dei pochissimi che sta contribuendo a combattere la crisi, ed in cui abbiamo assistito ad una crescita continua e progressiva dal 2002 ad oggi, rischia di bloccarsi completamente, con il risultato di vedere molte imprese chiudere i battenti e qualche migliaio di lavoratori perdere il proprio posto''.

''In Umbria - prosegue Lillocci - gia' si avvertono i primi effetti negativi con contratti di installazione di importanti impianti fotovoltaici annullati per il fatto che la banca, in base alle limitazioni imposte dal decreto, non delibera i contratti di finanziamento con le stesse imprese. Siamo preoccupati - conclude Lillocci - anche per le imprese dell'indotto, quella filiera fatta di numerosissime imprese che producono macchinari ed accessori per gli impianti da fonti rinnovabili, che hanno speso grandi risorse per la formazione e per la riqualificazione degli addetti e fatto investimenti materiali rilevanti''. Cna auspica quindi che il sistema di incentivi resti in vigore per i tre anni previsti dall'attuale decreto e che la nuova riformulazione non sia penalizzante per gli investimenti in corso.

Condividi