Si è consumato nel modo più banale la querelle della sostituzione del vice-sindaco di Assisi: Antonio Lunghi è stato nominato braccio destro di Ricci.

La vicenda è "democristianamente" scontata.

L'Udc a livello nazionale aveva fatto presagire qualche sprazzo di autonomia nei confronti delle politiche del governo Berlusconi, tanto da sembrare poter essere un buon alleato anche per il Pd. Invece ancora una volta il miraggio del potere ha fatto il suo compimento.

La scorsa campagna elettorale Lunghi lanciava anatemi contro Bartolini e Ricci sancendo la spaccatura del centro destra; una rottura avvenuta su questioni importanti, sempre legate alla spartizione del potere ma che sembravano insanabili, definitive, serissime.

Oggi Lunghi, forse appassionato di letture bibliche, ritorna all'ovile in cambio di un tozzo di pane e delle briciole del potere residuo del podestà Bartolini, sacrificato a sua volta dal parricida Ricci.

Squallida politica, mezzucci, affarismo, clientelismo: una vecchia storia che torna in auge, se mai se ne fosse andata.

E Assisi va a rotoli: nessuna idea per il rilancio.

Tutto questo è ciò ci aspetta ed è necessario più che mai fare Politica, provare a dimostrare che ci può essere una città diversa basata su un'idea della res publica più civile e a favore della gente.

Ci aspettano tempi duri ma piacevoli.

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