di Franco Cesario, Prc Assisi

Chiunque passeggi per le vie della nostra splendida città, sopratutto in queste ore in cui si sta finalmente affacciando, seppur timidamente, la primavera, dando un occhio alle plance delle pubblicità si potrà notare che vi sono manifesti elettorali esclusivamente di una parte politica (seppur divisa in questa tornata per ragioni di potere) e cioè del centro destra, nelle due versioni: quella finto-buonista di Ricci e soci (tranne quelli della Lega che invece sono più beceri che mai) e quelli degli accoliti del Podestà della Piana che tentano di sollevare l'orgoglio territoriale.

Del centro sinistra, di Carlo Cianetti, del nostro Partito nemmeno l'ombra.

Qualche sprovveduto potrebbe pensare che le nostre formazioni politiche non si presentino alle elezioni e che la battaglia per la conquista del comune riguardi solo la destra in una sorta di derby all'inglese.

Anche i siti internet d'informazione locali (senza loro colpa) sono tempestati dagli ossessivi messaggi di costoro e sembrerebbero confermare questo fatto.

La verità è un altra.

I nostri grafici e creativi hanno da tempo realizzato manifesti e nuove forme di comunicazione (tra l'altro molto più belli) ma, di fatto, ci è impedito di esporli sulle plance per l'ennesima dimostrazione di tracotanza di questa destra assisana.

Si dirà che è il mercato della concorrenza e che loro sono stati più svegli di noi: non è così, sono solo più vili e antidemocratici.

Dobbiamo dedurre che ad Assisi sia evidente che solo chi ha mezzi e "amici" può farsi conoscere tramite i canali classici di informazione pubblicitaria?

Loro hanno agito per tempo e con un dispiego di mezzi abnorme e sospetto.

Quali interessi devono assolutamente mantenere tali da giustificare questa prepotenza francamente insopportabile?

Quali prebende e impegni devono rispettare da non poter assolutamente permettersi di perdere le elezioni?

Fortunatamente l'onda dell'entusiasmo e del successo delle Primarie si sta facendo sentire e sempre più tutto il centro sinistra, finalmente unito, sta facendo capire che con la sua vittoria le cose cambieranno, e in meglio.

Il lavoro è ancora lungo e molto duro, da come si evince anche dagli esempi sopracitati, ma con la forza delle idee e la realizzazione del bene di tutti e tutte (e non solo di quello degli amici degli amici) riusciremo finalmente a cambiare Assisi.

Un certezza e anche un auspicio che Assisi merita.
 

Condividi